Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

Il presepio

 

Da qualche tempo sto assistendo ad una serie di post sul presepio, oltre che sul crocefisso, a scuola: c’è chi dice che non si dovrebbe fare (pochissimi!), per rispetto di chi non è cristiano, e chi si scatena (moltissimi!) in anatemi anti-islamici ed anti-immigrati, invitandoli a tornare ai loro paesi.

Occorre dire, intanto, che i mussulmani riconoscono le figure di Cristo e di Maria come importanti, l’uno come profeta e l’altra come esempio di virtù, tanto che il Corano le cita ripetutamente. Gli ebrei, invece, non riconoscono Gesù nè come profeta nè come messia, per non parlare poi degli atei, i buddisti, gli induisti ecc. 

Nessuno però se la prende con tutti questi, molti anche italiani, ma la canea si scatena contro gli immigrati mussulmani, perchè va di moda e c’è chi la alimenta in maniera bieca e strumentale, a soli fini elettorali, agitando presepio e crocefisso, in contrasto, ipocritamente, con i richiami e le esortazioni dello stesso papa alla misericordia e all’amore fraterno. 

Ma i più non percepiscono nemmeno questa contraddizione e vanno in chiesa e a confessarsi beati e contenti, come se niente fosse.

A non volere i presepi non sono i mussulmani, ma sono degli italiani profondamente laici, che vorrebbero laico lo Stato e le sue istituzioni. 

In parte hanno ragione perchè uno Stato, se non vogliamo essere uno Stato teocratico, in cui si confonde e si mescolano Religione e Stato, come succede in molti paesi mussulmani, dovrebbe essere laico, cioè rispettare tutti i diritti e tutte le religioni, essere più o meno come lo aveva prospettato Cavour durante il Risorgimento, con la famosa frase “Libera Chiesa in libero Stato”.

E quindi tenere separate nettamente le due “istituzioni”.

Purtroppo, per ragioni storiche ed opportunistiche, per gli atteggiamenti del papato, dopo la breccia di Porta Pia, per le convenienze di Mussolini a raggiungere un accordo con la Chiesa ed il mondo cattolico, per la nascita in Italia di un partito cattolico, la Democrazia Cristiana, che ha governato il paese per decenni, il disegno di Cavour è stato in buona parte disatteso e la religione cattolica ha ottenuto e mantenuto alcuni privilegi, a tutti noti ed evidenti. 

Quei pochi che contestano i presepi hanno invece torto, almeno secondo me, per due motivi: il primo sta nella loro intransigenza, che non riconosce la forza e l’importanza delle abitudini e delle tradizioni, anche religiose, del nostro paese. A me capita, anche se non sono credente, di frequentare le chiese in occasione di funerali, matrimoni ecc., per rispetto e condivisione di eventi con una comunità che ha le sue tradizioni e credenze. Mi limito a presenziare e non mi sento nè incoerente nè sminuito. 

Il secondo motivo è che, magari in attesa di un domani più laico, invece di togliere, bisognerebbe aggiungere, parlare delle diverse fedi ed opinioni, facendone conoscere i simboli ed i valori, con rispetto e senso di fratellanza (cosa che già fanno molti insegnanti di religione intelligenti), senza dare fiato a chi mescola continuamente, in maniera squallida, queste “regole” di buona convivenza con i problemi che un’immigrazione, se massiccia e mal regolata, può provocare.