Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

Abolita la povertà?

Eureka! Grande notizia! Luigino Dimaionese ha effettivamente abolito la povertà. Vi ricordate alcuni mesi fa quella che, a torto, molti hanno definito una sceneggiata napoletana, dal balcone di Palazzo Chigi, con cartelli, bandiere ed applausi e lo slogan “Abolita la povertà”? Io non ci ho creduto, ma mi sbagliavo. Oggi infatti, fonte il Fatto Quotidiano, noto giornale che per vendere ha scelto di appoggiare l’emergente pianeta grillino, afferma che il reddito di cittadinanza è stato chiesto da circa 800.000 persone e calcola che, compresi i familiari, si possa ritenere in circa 2 milioni le persone beneficiarie. Alla luce di questi numeri, possiamo quindi dire che questo governo gialloverde ed il prode Dimaionese, in pochi mesi hanno tolto dalla povertà circa 4 milioni di persone. E’ un grande successo e bisogna avere il coraggio di riconoscerlo, anche da parte di quella sinistra criticona che li avrebbe creati, secondo la propaganda quinquennale di leghisti e grillini e dei media italiani. Infatti durante i governi PD, vi ricordate, c’è stato un crescendo continuo, man mano che ci si avvicinava alle elezioni, dei poveri in Italia. Prima erano 2 milioni, poi 3, poi 4, 5,6 ecc. Crescevano come i funghi in autunno! Ora Dimaionese e il Salvinichenecco li hanno fatti quasi sparire. Infatti mancano all’appello del reddito di cittadinanza 4 milioni di poveri, a cui sembra non interessi proprio. Perfetto! A meno che, e questo è il mio dubbio, non siano tutti lavoratori in nero, nomadi vari, gente che vive di spaccio, contrabbando, criminalità varie, evasori fiscali ecc. Se non è così, allora bisogna dire che la povertà è stata veramente abolita! 

Evviva! L’Italia è diventato il paese di Bengodi! Fanno eccezione, forse, la Campania e la Sicilia che da sole raccolgono il 32% delle domande di reddito di cittadinanza e soprattutto Napoli, che da sola ha presentato più domande dell’intera Lombardia. In effetti questo è il solo grande cruccio di Dimaionese, quello di non essere riuscito nell’impresa di abolire del tutto la povertà proprio nella sua terra d’origine. Ma non si può avere tutto nella vita, e tantomeno dalla politica!