Salvini, il grande Capitan Bullo, sembra ormai fuso dal caldo di agosto e dalle sue recenti frequentazioni balneari. Sbuca ogni giorno dallo schermo delle sue dirette facebook con gli occhi spiritati, il volto tumido, la barba lunga, l’espressione di chi non ha dormito di notte.
Bastonato di santa ragione (malgrado i continui baci al rosario) da Conte in Senato, ha fortemente compromesso il mito del cavaliere invincibile ed ha perso la sua battaglia: quella di staccare la spina al governo e monetizzare elettoralmente il consenso, ipotizzato dalle elezioni europee e dai sondaggi e cresciuto grazie alla sua feroce battaglia contro i migranti e le ONG (che accusa di complicità con i trafficanti di uomini, malgrado nessun magistrato abbia mai trovato la men che minima prova) ed all’ampia licenza di sparare ai ladri nelle case private. Per i ladri di scuole, di ospedali, di case per i terremotati, di aiuti per i poveri, cioè per gli evasori fiscali che stanno rovinando da anni questo paese, invece, solo condoni e favoritismi vari.
Ma questa volta il grande stratega ha sbagliato i conti, perché l’Italia ha una Costituzione che impedisce di andare alle urne ogni volta che dei capipopolo d’accatto pensano di trarne vantaggio, a seguito dei risultati di elezioni europee, regionali o comunali o di sondaggi. Lui e la Meloni nazionale, che non hanno mai lavorato né studiato tanto, hanno gioito e speculato sull’introduzione obbligatoria dell’educazione civica nella scuola, ma farebbero meglio a frequentare loro un corso accelerato di questa importante disciplina scolastica. Sono incompetenti, trasformisti ed opportunisti. Quando, infatti, nel 2014, il PD passò dal 25% alle politiche dell’anno prima al 41% delle europee, perché non hanno chiesto anche allora le elezioni subito per interpretare e sancire la volontà popolare? Il PD di Renzi non le chiese per responsabilità nei confronti dello Stato in crisi e per rispetto della Costituzione. La stessa Costituzione che dice che si vota per il Parlamento ogni 5 anni e che la Lega è attualmente solo il terzo partito, visto che ha tradito cinicamente i suoi alleati del centrodestra dopo l’ultima campagna elettorale (insieme avevano circa il 37%).
Salvini snocciola ormai incessantemente la sua tiritera, diventata ormai ossessiva e monotona come le canzoni estive, i tormentoni da spiaggia. Il suo vero rosario non è quello che bacia impunemente, ma è il mantra seguente: complotto dell’Europa, Merkel e Macron, Renzi e Boschi, ONG e migranti, Conte e Di Maio, Monti e Fornero, Bibbiano e terremotati, ladri e zingari, popolo ed elezioni, piazza e ribellione, il tutto condito da blasfemi richiami, ogni tanto, al Cuore Immacolato di Maria… Dei veri problemi, dell’economia, del bilancio statale, dei risparmi dei cittadini, delle mafie ecc. non gliene frega niente. E’ una continua litania di nemici da additare a tanti sprovveduti che ci credono e di personaggi ed eventi che addita al popolo come emblematici del mal governo degli altri, come Renzi, con cui parla poi amabilmente in Senato, o come Zingaretti, al quale poi telefona per sapere se anche lui avrebbe sostenuto il ricorso alle urne. Tutta fuffa ed inganno dei suoi creduloni seguaci. E’ uno come tanti altri, trafficone politico ed attaccato alle poltrone.
Povero capitano, criticato perfino da Maroni, per aver sbagliato i tempi della crisi e per essersi fidato del segretario del PD.
Per un anno e mezzo ha fatto terra bruciata in Europa, criticando ed insultando tutto e tutti, non ha mai fatto niente per modificare il Trattato di Dublino, assente a tutte le riunioni ad hoc, confermando ai politici europei che contano il vizio assenteista di cui aveva già dato prova a Strasburgo e confermato in Italia dalle sue pochissime presenze al ministero, impegnato in una continua campagna elettorale a base di felpe e lidi festaioli.
Ora passerà all’opposizione e, privo di corretezza istituzionale com’è, invece di fare un’azione responsabile di contrasto alla nuova e legittima maggioranza parlamentare, come farà perfino Berlusconi, avvierà una truce e perenne campagna elettorale, che sarà piena di fake news, come le seguenti:
– Accuse all’Europa, senza la quale non andremo da nessuna parte, sottraendosi ad ogni tentativo di modificare il trattato di Dublino, l’unico modo per risolvere veramente il problema dei migranti. Complotto europeo per far cadere il governo, preparato da tempo, secondo lui, da Conte e Merkel, quando sappiamo tutti la verità e cioè che l’intero popolo leghista del Nord gli chiedeva da mesi di mollare i 5 stelle.
– Richiamo a fantomatici risultati positivi dell’anche suo governo, che invece ha portato il paese dal + 1,5% di crescita al – 0,1% e che ha finanziato quota 100 e reddito di cittadinanza in deficit e ipotecando un aumento spropositato dell’IVA.
– Confronto tra i poveri, i terremotati abbandonati dai precedenti governi e i soldi che si spendono per i migranti. E’ vero che i migranti sono calati, non solo per merito suo, ma i terremotati ed i poveri sono ancora tutti nella stessa situazione dopo 14 mesi dell’anche suo governo.
– Richiamo del tema dei truffati delle banche, che saranno risarciti in minima parte, ma che saranno nuovamente aizzati contro Renzi e Boschi (padre intanto assolto!) proprio da chi con la fallita banca della Lega Nord ha truffato in passato un sacco di onesti clienti e poi ha truffato anche gli italiani con i famosi 49 milioni di euro (truffa accertata dalla magistratura). Da notare che il governo Renzi, anche se nessuno ne tiene conto, ha avuto il coraggio di porre fine allo scandalo delle varie banche di territorio che venivano gestite in modo clientelare, che falsificavano i bilanci, che non volevano fondersi e che fissavano loro, arbitrariamente, il prezzo delle azioni.
– Nuove promesse di cose che non ha fatto, tipo il rimpatrio di 600.000 migranti, la flat tax, l’eliminazione delle accise sulla benzina, l’autonomia differenziata delle regioni del nord… Con l’aggravante che il governo l’ha fatto cadere lui, non certo Conte, e con la farsa finale che, pur di salvare le poltrone e riparare all’errore fatto, ha perfino offerto a Di Maio (malgrado il capovolto rapporto di forza dopo le Europee – 34% contro il 17% -), il posto di Presidente del Consiglio. Confusione totale del grande e invincibile capitano.
– Nuove promesse al Sud per un roseo futuro di progresso quando, contemporaneamente, vuole scardinare il sistema regionale italiano, non rivedendolo interamente, comprese le regioni a statuto speciale, ma favorendo alcune regioni del nord. E tutti al nord sanno benissimo che ai nostri leghisti non gliene frega niente del Sud e che le spinte antimeridionaliste e secessioniste sono sempre vive, in modo più subdolo ed ipocrita di prima.
– Battage meschinamente pubblicitario sulla pelle dei bambini del caso Bibbiano, dove magari sono coinvolti alcuni iscritti PD, ma che lui, brandendo vangelo e rosario, utilizzerà contro tutto il partito democratico, come se per alcuni carabinieri che hanno ucciso Cucchi fosse responsabile tutta l’arma dei Carabinieri o come se per colpa dei suoi capigruppo Molinari e Romeo, condannati attualmente per peculato, fosse responsabile tutta la Lega.
Potrei continuare, ma so che la fantasia del grande capitano ne inventerà altre di balle elettorali ed è impossibile rincorrerlo, tranne che per i suoi fedelissimi, inguaribili ottimisti e seguaci, che non possono mettere in discussione il “verbo” di chi ha la protezione del Cuore Immacolato di Maria.
Speriamo almeno che ci risparmi l’escamotage di far apparire, in suo favore, la Madonna, di cui è notoriamente tanto devoto.