Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

Quale futuro per Caerano
L’amministrazione di Caerano, attraverso un intervento a mezzo stampa del vicesindaco Marco Bonora, a proposito del disegno di cambiare le destinazioni d’uso di molti edifici pubblici comunali, ha confermato l’ipotesi allo studio e non ha escluso che “tutto questo diventi realtà”: Municipio a Villa Benzi, Mini-alloggi nella ex Biblioteca, sede attualmente di alcune associazioni, Asilo Nido al Centro Polifunzionale, Centro Anziani all’Asilo Nido, Municipio alle Associazioni, Biblioteca nei Mini-alloggi. Non è stato un vero e proprio chiarimento, dopo le perplessità manifestate da alcuni cittadini attraverso i social, ma piuttosto una presa di tempo, un prudente “vedremo”. L’idea tuttavia di ridisegnare il paese non è peregrina e credo che su questo l’amministrazione dovrebbe avere il coraggio di andare avanti. Come? Innanzitutto non si può e non si deve prescindere dalla riqualificazione dell’area sanRemo che si trascina ormai da oltre15 anni. E’ auspicabile che si riprendano le trattative velocemente ed in maniera ultimativa con la proprietà. Un buon accordo, potrebbe comportare sia investimenti privati, concordati col Comune e a limitato impatto ambientale, sia la cessione gratuita (per compensazione) di una parte dell’area al Comune, dove potrebbero trovare posto in futuro il mercato, dei parcheggi pubblici a servizio del centro urbano (liberando la piazza, da riqualificare) ed un parco cittadino, con servizi vari (area recintata per cani, giochi per bambini, ristoro ed altro). Un riutilizzo privato (residenziale, commerciale e altro) ed uno pubblico di quest’area cruciale potrebbe avviare un allargamento almeno parziale, non uno spostamento, del centro del paese verso sud-ovest, contribuendo ad alleggerire l’intasamento della provinciale Montebelluna-Asolo. Se poi il Comune, con sguardo sia al nostro passato storico-artistico che al nostro futuro, volesse pensare all’acquisizione di Villa Rovero, sempre chiusa, con diversi proprietari e in vendita, questo allargamento verso sud potrebbe acquistare ancora più senso. 
In che modo? Torniamo allora alla questione del cambio di destinazione d’uso degli immobili comunali, che questa amministrazione ha o aveva immaginato e proposto anche all’opposizione per averne un parere. Villa Rovero non appare in quella ipotesi ma, se venisse eventualmente acquisita, potrebbe ospitare, considerati gli strumenti tecnologici di comunicazione oggi possibili, una parte del Municipio (sindaco, segretario e segreteria, consigli comunali, matrimoni, rappresentanza…), con l’utilizzo in prospettiva anche delle barchesse, da sistemare  (futuro Centro Anziani, o altro…). 
Sarebbe una sede prestigiosa, in una villa veneta, affrescata e meno imponente, ma sicuramente più bella di Villa Benzi, che ritengo, tra l’altro, meno adatta ad ospitare un Municipio o una sua parte.
Nel vecchio Municipio potrebbero restare l’anagrafe, l’ufficio tecnico, il settore sociale, la polizia urbana, l’archivio ed eventuali locali a disposizione di associazioni o di altri servizi ai cittadini. Si potrebbe e dovrebbe scartare quindi, e comunque, lo spostamento del Municipio a Villa Benzi, perché sarebbe lontano dal centro urbano, che resterebbe sguarnito, ed andrebbe a compromettere lo stesso Centro Culturale di Villa Benzi, che va invece potenziato, applicando finalmente lo statuto della Fondazione, con il coinvolgimento di soci cooptati ed aggregati, per aprire la Villa tutto il giorno, coinvolgendo privati e associazioni del settore culturale, mantenendovi o salvaguardando spazi museali, per mostre, per laboratori creativi, per un caffè letterario, per raccolte di documentazione storica. Non converrebbe neppure lo spostamento dei Minialloggi nella ex Biblioteca. I mini-alloggi sono 8, di cui due occupati permanentemente (contro lo stesso regolamento). Si rivedano i contratti e si mantengano 4 minialloggi per le emergenze abitative di cittadini in difficoltà e 4 vengano dati gratuitamente ad associazioni culturali o ancora meglio in affitto oneroso a privati (con utili devoluti alla Fondazione). La ex biblioteca potrebbe essere lasciata alle associazioni, come adesso, o venduta, mentre la Biblioteca attuale andrebbe mantenuta dov’è, anch’essa in centro, vicina alle scuole, sistemando la terrazza e con il parco aperto effettivamente al pubblico. Per quanto riguarda il Girotondo la cosa migliore e preliminare sarebbe quella di fonderlo con l’asilo parrocchiale. Due ipotesi possibili: 1) portare tutto in centro, in via De Gasperi, allargando quello parrocchiale, sfruttando eventualmente anche la perequazione per il progetto di trasformazione commerciale e residenziale dell’ex cinema, con la conseguente vendita dell’area in Via Gramsci. Così tutto il comparto scolastico sarebbe concentrato nella zona sistemata recentemente anche da un punto di vista della viabilità; 2) portare tutto in via Gramsci, ricostruendo totalmente l’edificio, quello a più alto rischio sismico. Non si dovrebbe portare il Girotondo nel centro polifunzionale, per due motivi: 1) l’edificio è a due piani; 2) il parco va tenuto pubblico, perché è l’unico che esiste in centro e si prevede che venga allargato con l’intervento previsto nell’area Marconato-Stocco. Casomai va reso più funzionale con giochi per bambini, panchine ed altro. Al di là di queste proposte, in parte alternative, che possono piacere o meno, l’importante è che si guardi oltre i 5 anni di questo mandato, con una visione globale, che non può prescindere dalla sanRemo e/o da una nuova idea di centro urbano, e che si disegni la futura Caerano tutti insieme, senza ipoteche e forzature di parte, coinvolgendo anche i cittadini e i professionisti locali del settore che abbiano qualche competenza urbanistica.