Ho la vaga sensazione che lo strumento delle primarie, in linea di principio valido e democratico, di cui ci siamo giustamente vantati in questi anni, stia entrando in crisi profonda. A parte le precedenti incursioni, più o meno pilotate e abbastanza limitate, di cinesi o di elettori di altri partiti, che avevano posto il problema di una loro seria regolamentazione, adesso sento Emiliano invitare a votare per lui tutti coloro che vogliono cacciare Renzi, scissionisti di ogni specie ma anche elettori di qualsiasi idea politica, riproponendo la impostazione del referendum costituzionale.
Alla fine le primarie, che dovevano essere un confronto utile su programmi e leader di partito e di coalizione, rischiano di diventare una resa dei conti personale, una sfida all’ O. K. Corral, che accresce i conflitti e lascia solo morti e macerie sulla sua strada. Se poi, invece di parteciparvi, si preferisce andarsene, è forse ancora peggio. Non so se anche questo strumento sia stato figlio del maggioritario ed ora, con il nuovo andazzo o deriva proporzionale, sia destinato a tramontare. Sarebbe un altro passo indietro difficile da digerire, che ti toglierebbe definitivamente la voglia di partecipare. Per intanto, se partecipo, non voto per Emiliano.
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