Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

Accoglienza e progetti SPRAR
Accoglienza richiedenti asilo in ambito SPRAR.
Post del vicesindaco di Mogliano, Daniele Ceschin, del 13 luglio 2017.
Dunque, qui a Mogliano noi facciamo così: condividiamo le scelte con i residenti, informiamo i cittadini, garantiamo un percorso trasparente dall’inizio alla fine. Con buona pace di chi vuole montare un caso sul nulla.
In merito alle cinque (5) donne richiedenti asilo che arriveranno a fine agosto nell’ambito del progetto SPRAR, nei giorni scorsi abbiamo avviato un percorso molto lineare. Infatti vogliamo essere chiari con i cittadini rispetto a quello che succederà e alla modalità di questa accoglienza. Per questo abbiamo voluto che con molto anticipo (un mese e mezzo prima) chi vive nel condominio dove le cinque richiedenti asilo andranno a vivere per sei mesi, massimo un anno, venisse messo a conoscenza del progetto. Siamo convinti che lo SPRAR sia il vero e unico modo possibile per fare accoglienza e per dare una reale prospettiva a persone – in questo caso donne – che hanno sfidato la morte per sfuggire da atrocità e guerre. Se ogni comune italiano facesse la sua parte, ci sarebbero insediamenti di pochi nuclei per ciascun territorio, in alternativa ai centri di accoglienza straordinari gestiti dalle prefetture, e la gestione diventerebbe più efficace e più dignitosa anche per le persone accolte. Oltre che più sicura per i cittadini e i residenti in quanto ogni fase del percorso sarebbe tracciata e verificabile. Non ci sono risposte semplici a problemi complessi. Ma mentre alcuni parlano alla pancia, noi preferiamo usare la testa.
Di seguito il testo del comunicato (da leggere fino alla fine).
ACCOGLIENZA: COL PROGETTO SPRAR IN ARRIVO A MOGLIANO CINQUE DONNE MIGRANTI
Si tratta di rifugiate che vivranno per sei mesi in un alloggio preso in affitto da un privato. Coi fondi del Ministero dell’Interno il Comune provvederà alle spese e ad assicurare loro, tramite due cooperative, assistenza nel percorso di integrazione e di autonomia
A fine agosto diventerà operativo a Mogliano Veneto il Progetto SPRAR, cui il Comune ha aderito l’anno scorso assieme ad altre nove amministrazioni comunali trevigiane e che prevede l’accoglienza complessiva, nei dieci comuni, di 50 migranti, richiedenti asilo o rifugiati già in possesso di asilo o di protezione umanitaria o sussidiaria.
Il progetto, approvato dal Ministero dell’interno, è gestito operativamente dalle Cooperative La Esse e Una casa per l’Uomo e prevede l’accoglienza a Mogliano di cinque donne (un numero fisso, non variabile) che verranno ospitate in un alloggio preso in affitto dalle cooperative da un privato cittadino.
Nell’intento di dare alla gestione la massima trasparenza, e di avviare una reale rete di sostegno attorno a queste persone in arrivo con l’aiuto di tutte le persone disponibili e le realtà associative del territorio, è stato programmato un incontro con tutti i condomini, con un mese e mezzo di anticipo sull’arrivo, per informarli delle modalità di questa accoglienza.
Alle donne che arriveranno a Mogliano, e che probabilmente hanno già ottenuto lo status di rifugiato o altre forme di protezione, saranno forniti un pocket money di 2,5 euro al giorno e un pocket vitto, oltre al pagamento delle utenze, del vestiario e dei trasporti nei limiti previsti dal servizio, e soprattutto all’assistenza dell’equipe delle cooperative per accompagnamento ai servizi sanitari e a percorsi scolastici o lavorativi. L’accoglienza è prevista per un periodo di sei mesi, prorogabili per altri sei mesi e l’obiettivo è accompagnare questi migranti in un percorso di integrazione e di autonomia economica e lavorativa.  
“Abbiamo avviato un percorso molto lineare e cristallino aderendo allo SPRAR, perché vogliamo essere chiari con i cittadini rispetto a quello che succederà e al come. Per questo abbiamo anche chiesto che con molto anticipo chi vive nel condominio dove le donne andranno a vivere ne fossero messi a conoscenza. Siamo convinti che questo è il vero e unico modo possibile per fare accoglienza e per dare una reale prospettiva a queste persone che hanno sfidato la morte per sfuggire da atrocità e guerre. Se ogni comune italiano facesse la sua parte, ci sarebbero insediamenti di pochi nuclei per ciascun territorio, in alternativa ai centri di accoglienza straordinari gestiti dalle prefetture, e la gestione diventerebbe più efficace e più dignitosa anche per le persone accolte. ”, dichiara Daniele Ceschin, Assessore all’integrazione del Comune di Mogliano Veneto.
ll Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), introdotto dalla legge Bossi Fini, è infatti costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. 
Con i finanziamenti ottenuti i Comuni, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Caerano, che pure ha diversi appartamenti vuoti nelle barchesse di Villa Benzi, non ha voluto fare altrettanto, tra l’altro a costi zero per il comune, allineandosi così alle molte amministrazioni leghiste che, in provincia di Treviso e nel Veneto, rifiutano una equa distribuzione dei profughi, aggravando il problema e costringendo i prefetti a concentrazioni  assurde e controproducenti, che scatenano giustamente la ribellione di molte comunità.