Ho letto ieri la lettera di Vittorio Feltri a Salvini e a parte la sensazione che il nome Vittorio dia alla testa a più di qualcuno sono rimasto esterefatto.
Innanzitutto voglio sottolineare questo. Fin dai tempi di Stella i giornalisti, e parlo qui dei più famosi e meglio retribuiti, non dei tanti che fanno gavetta in molti giornali locali e minori, hanno alimentato indistintamente l’antipolitica diffondendo il vocabolo “casta” tra il popolo, con riferimento ai politici importanti, ma coinvolgendo di fatto anche i tanti cittadini impegnati nei partiti, spesso gratis, nei paesi e nelle periferie italiane, costringendo molti di essi a vergognarsi delle appartenenze partitiche e a seminare l’Italia di liste civiche, che hanno indebolito il ruolo importante assegnato dalla Costituzione alle rappresentanze politiche del popolo. Casta la politica e casta anche la magistratura, pagate entrambe moltissimo, senza fare nulla o quasi nei loro campi specifici. E moltissimi cittadini dietro come pecoroni. Bene! Io vorrei sapere a questo punto perchè tantissimi italiani chiedono continuamente conto ai politici, ma anche ad altri (Fazio, Litizzetto, Benigni, Vespa ecc.) dei loro guadagni e non chiedono mai conto a Feltri, Belpietro, Travaglio, Porro, Sallusti ecc. di quanto incassano dalla loro professione. Almeno Fazio e Vespa portano utili al loro datore di lavoro, quelli invece dirigono giornali spesso in deficit e che vendono pochissimo (i loro giornali sono infatti solo ai posti n°7, 10,14 a livello nazionale).
Ma veniamo alla lettera di Feltri, che dice a Salvini:
“Non puoi lasciare a Conte praterie di consenso”. “Devi frenarlo, abbatterlo, almeno zittirlo”. “Cavalca la paura delle gente come sai fare tu”. Questa frase mi ricorda una splendida canzone d’amore di Mina! Che splendida coppia, Feltri e Salvini!
Per Feltri, quindi, Salvini è un “cavaliere” (e mi viene subito in mente il Gassman di Brancaleone alle crociate) di grande talento nel “cavalcare” la paura della gente, le sue ansie, i suoi timori ed alimentarli a fini elettorali.
Feltri lo afferma spudoratamente, come se non fosse una schifezza, una politica di bassissima “Lega”, una vergogna, ed implicitamente da dei “pirla” a tutti quei cittadini italiani che si fanno “cavalcare” ingenuamente, come i ronzini del citato film comico con Gassman, Villaggio e Toffolo. Ma Feltri è Feltri e Salvini è Salvini e tutto va bene! Così Salvini, dopo il blocco forzato della sua campagna perenne in giro per il paese (una fortuna nella sfortuna!), assistito dalla ormai famosa “bestia” e ispirato dalla famosa maschera bergamasca (Brighella) ha rinvigorito subito il suo attacco alle debolezze popolari, condividendo il video falso sul virus creato in un laboratorio cinese, sui tedeschi che vogliono rubarci i soldi e le imprese, sul governo che affama le partite IVA ecc. continuando ad additare agli italiani, nemici e complotti destinati ad allarmare e a diffondere ulteriori preoccupazioni (come se non bastassero quelle per il covid-19) e rabbia. Un vero peccato!