Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

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Da “Sguardi dal ponte” – Giannina Piamonte (Venezia 1914 – Venezia 2003)

Giannina è stata un’intellettuale e scrittrice veneziana che ha trascorso alcuni periodi della sua giovinezza a Caerano e che ha dedicato gran parte della sua esistenza alla difesa della “venezianità”, contribuendo a salvaguardare le bellezze artistiche e naturali di Venezia ed a tenerne vive le tradizioni. Doveva essere sicuramente una giovane donna moderna e trasgressiva a cui piaceva giocare a tennis ed anche amoreggiare, tanto che scrive questi versi riferiti ad un luogo caeranese per lei importante:
– E dopo le Madonete, verso il Ponte Rebellato, sulla sinistra: una riva verde con due pini: “Forse a Caerano, sotto ai due pini / dovevan compiersi i miei destini; c’eran la luna, le stelle d’oro / dissi di no… persi anche il Moro” –
Non so chi fosse questo fantomatico ed affascinante Moro, ma sicuramente si coglie, nella lieve nota di pentimento che traspare dalle parole di Giannina, l’idea che nella vita ci si debba pentire molto più dei “no” che dei “sì”. Condivido. 
Sempre Giannina Piamonte, il cui prozio aveva una casa a Caerano, risalente alla fine del ’700, di fronte alla chiesa, in un suo testo scritto di ricordi caeranesi degli anni ’30 e ’40, tra le due guerre, racconta: – E dalla canonica usciva quatto, quatto don Pasin! E te lo trovavi davanti, e avevi le sottane troppo corte, la blusetta troppo scollata e, peggio di tutto, i calzetti! Nemmeno il velo necessario per accostarsi ai Sacramenti gli andava bene: “i pizzi davanti e no drio le spale!”.
Non so come son riuscita a farla franca quando andavo a fare il bagno in Brentellona dopo la casa di Gabriel!
E quando avevo ospiti, non tralasciavo mai di fare con loro una passeggiata sotto il chiaro di luna lungo la Brentellona: la flirtacion walk – (passeggiata d’amore, titolo di un romantico film americano del 1934)
Era sicuramente disinibita, tanto che, mi hanno raccontato, correva in bicicletta con entrambi i piedi sopra il manubrio, mostrando, come si può ben dire nel suo caso, e come si diceva una volta, “tute e venessie”.
Il suo archivio, composto da materiali di natura diversa: corrispondenza, fotografie, ritagli da riviste e giornali, manoscritti, carte familiari, e parte della sua biblioteca personale sono oggi alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
(da “Sguardi dal ponte”)

N.B. A Giannina Piamonte è stato intitolato l’Auditorium della Fondazione Querini-Stampalia e le sue opere piu famose sono le seguenti:
 
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