Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

Esiste ancora il Partito Democratico a Caerano?
Nel 2009 il Partito Democratico caeranese aveva 72 iscritti. Oggi, non si sa se esista ancora.
Due tornate amministrative, con personalismi vari, discriminazioni e divisioni interne hanno disintegrato gradualmente il partito, spaccato al punto che, alle elezioni amministrative del 2014, i suoi residui esponenti ed elettori si sono presentati ed hanno sostenuto liste diverse: Caerano2.com ed Obiettivo Comune. Ora, nel 2019, alle recenti elezioni comunali, si è presentata un’unica lista di centrosinistra, Nuovo Orizzonte, ma intanto la latitanza del PD è diventata cronica. C’è un problema locale, che riguarda Caerano, ma sicuramente c’è anche un problema a livello nazionale, di perdità di identità oltre che di errori di linea politica e di frammentazione interna. In questi anni, sull’ala dell’antipolitica e del mito della cosiddetta società civile, non c’è stato più verso di vedere, in moltissimi comuni e perfino in molte città, una lista di partito del PD. Tutte liste civiche, che accolgono di tutto, a volte finte e mascherate, un po’ ipocrite, che non ingannano comunque gli elettori e che, essendo in genere miste, formate da aderenti al partito o ai partiti e da gente che non vuole saperne di mettersi in gioco dentro i partiti, hanno tagliato definitivamente quel rapporto, quel cordone ombelicale che c’era una volta tra eletti nelle istituzioni e sezioni di partito, messo in crisi anche dal fatto che oggi la politica si fa più che altro in televisione e nei social. Il Partito Democratico, anche per i motivi di cui sopra, si è sempre più limitato ed orientato a fare politica solo nei centri del potere e non più nelle fabbriche, nei quartieri e tra la gente, perdendo molti consensi. L’unico partito “tradizionale” che si è sempre e dovunque presentato con il suo simbolo, con la sua identità, e che occupa oltre agli spazi istituzionali, gli spazi trascurati dagli altri e dal PD: feste di partito, mercati, fiere, associazioni ecc. è la Lega che, non a caso, trionfa nei sondaggi. Ha saputo tenere insieme il modo nuovo di fare politica e quello vecchio, sostituendo DC e PCI nel loro rapporto con le masse popolari, con la gente comune ed i risultati, anche a Caerano, si sono visti e si vedono.
Cosa fare? Come tornare ad una sinistra competitiva e di nuovo protagonista?  In generale, per contrastare la deriva e la decadenza di questa nostra Italia, incattivita e rabbiosa, occorre un riscatto della politica, delle identità, di un progetto e di una visione prospettica nuova, che sappia dare risposte ed antidoti concreti all’imperversare del populismo e dell’antipolitica, nei social network e nei media. Anche a Caerano, per rinascere, la sinistra e quindi il Partito Democratico ha bisogno di riacquistare una sua indipendenza ed autonomia rispetto alla lista di centrosinistra che è all’opposizione in Consiglio comunale. Se qualcuno ancora ci crede, torni ad organizzare il partito, ad interessarsi dei problemi amministrativi, a prescindere dai suoi eventuali rappresentanti o elettori presenti in Nuovo Orizzonte, elabori le sue proposte, sviluppi una sua politica locale, che è mancata in questi anni, e faccia sentire la sua voce. Sembra un paradosso, ma impari dalla Lega. E’ vero che la sinistra vive un momento difficile, in un contesto veneto dominato, come un tempo, da un solo partito, con consensi quasi plebiscitari, ma nessuna ipoteca politica è eterna, tutto può cambiare, a volte piu in fretta di quanto si pensi. Ma i cambiamenti vanno preparati ed alimentati da idee identitarie, proposte concrete e persone che si spendano nei territori per un chiaro disegno politico, non per un magmatico ed amorfo impegno civico o civile.
 (Da un mio articolo su Montebelluna Week di sabato 7.12.2019)