Da ieri abbiamo un nuovo Papa che sventola Vangelo e Rosario in piazza: Matteo Salvini.
I tempi cambiano e quello che mai nessun democristiano aveva osato fare: esibire in pubblico i simboli religiosi, in chiave elettorale, ora lo fa l’erede di Bossi.
Salvini Papa subito! Non importa se mentre agita Rosario e Vangelo davanti al “nuovo” e festante popolo “cattolico” inneggia all’uso delle armi, all’esclusione e all’odio, ponendosi sullo stesso piano dell’integralismo islamico che vuole combattere.
Avremo finalmente un Papa vero, medioevale, un Papa degno delle “purghe” contro gli albigesi, i càtari, gli infedeli, gli eretici di ogni sorta, un Papa condottiero, erede dei tempi in cui il Papato schierava eserciti ed organizzava crociate.
E guerra sia! Benedetta da Rosario e Vangelo. E che ritornino i bei tempi andati!
Infatti, nella millenaria storia della Chiesa c’è stato un tempo in cui il Papato era potentissimo, si disputava con l’Impero il potere del mondo ed il Pontefice incoronava re ed imperatori, come segno e testimonianza della loro ”investitura divina”, conveniente sia al potere monarchico assoluto che a quello ecclesiastico.
Il Papato organizzava crociate, sia per liberare il Santo Sepolcro dagli infedeli sia contro personaggi come Ezzelino da Romano, alleato di Federico II, lo “stupor mundi”, uno dei più grandi imperatori, uomo di lettere e costruttore di castelli straordinari, tra cui il bellissimo Castel del Monte.
Nessuno, praticamente, osava mettere in discussione il suo “potere”, anche se spesso veniva usato molto male.
Successivamente il Papato, almeno fino alla Rivoluzione Francese, ha potuto contare su straordinari protettori: i cattolicissimi re di Spagna o di Francia e l’imperatore asburgico.
Dopo la breccia di Porta Pia, benchè spogliato quasi completamente del suo potere temporale, le cose non cambiarono di molto e, sfumato gradualmente il carattere anticlericale e laico del nuovo Stato Italiano, il Papa continuò ad esercitare una notevole influenza politica, almeno in Italia, rinforzata dai Patti Lateranensi col Fascismo e alimentata dalla ancora sincera e convinta fede religiosa dei credenti cattolici.
Dopo la seconda guerra mondiale, il connubio tra Democrazia Cristiana e Vaticano ha aumentato ulteriormente il potere papale, anche a causa del pericolo comunista.
Ora che non c’è più la DC e neanche il Comunismo (malgrado gli ultimi, ma numerosi imbecilli continuino a credere che esista ancora!), ora che la fede religiosa è stata minata profondamente dal benessere diventato consumismo e poi egoismo, dalla disputa politica diventata odio, dalla tradizionale vocazione all’accoglienza ed alla misericordia diventata esclusione e razzismo, il potere del Papa sta calando continuamente e sostanzialmente, malgrado le folle che ancora lo accolgono, sia in Italia che in giro per il mondo.
Questo si nota e sta avvenendo soprattutto negli ultimi tempi, con Papa Bergoglio, che vive in un modesto alloggio, si veste da prete ed esce durante la notte per visitare e confortare i senzatetto di Roma, italiani o stranieri che siano, regolari o clandestini, aiutando le squadre di aiuto della Santa Sede nella distribuzione di cibo, abbigliamento e fondi di sostegno.
Ma Papa Francesco, con la sua coerenza ed umanità, mette in crisi, come dovrebbe essere, molti cattolici “benpensanti”, abituati a lavare facilmente i loro peccati con il rito della confessione ed a conciliare in chiesa, ogni domenica, i loro dis-valori e comportamenti concretamente dis-vangelici con i messaggi, le sofferenze e la croce del Cristo?
A me pare proprio di no.
Una volta il Papa era “allineato” ed in sintonia, salvo rare e brevi eccezioni, con i poteri dominanti e con le masse cattoliche, sia sui dogmi che sul sociale e civile, e non si notavano grandi divergenze. La sintonia era vicendevole e l’infallibilità del Pontefice e la sua autorevolezza non venivano mai, o quasi mai, messe in discussione.
Oggi non è più così e le “nuove” masse, benchè formalmente cattoliche, aizzate da sempre nuovi demagoghi ed illusionisti, professionisti della “paura” e del tornaconto individuale, se ne stanno andando altrove, almeno per quanto riguarda la misericordia nei confronti degli ultimi e dei reietti dal mondo.
E questo Papa, molto “controcorrente”, ben pochi lo ascoltano in concreto, se non sui soliti temi dell’aborto, del fine vita e dei matrimoni gay.
Così oggi, per molti cattolici, è più importante seguire i “messaggi” di Salvini e della Meloni, strizzare l’occhio a Casa Pound o ai fascisti della cattolicissima Polonia che al Papa.
In tempi che io ricordo, di fronte a papi “tradizionali” e molto allineati con una Curia paludata e conservatrice, c’era un fervore nelle parrocchie, una vitalità anche politica che guardava al Vangelo vero, lo viveva e lo testimoniava. Oggi quel fervore è completamente assente, domina il silenzio, soprattutto in Veneto ed in altre langhe del profondo Nord. Forse per paura di disturbare i dominatori di turno, i quali sono molto abili e pronti a difendere ipocritamente le “apparenze” della fede: il presepio, il crocifisso nelle aule, sconfessando quasi sempre questi simboli con le loro quotidiane pratiche politiche.
E’ vero, ci sono la Caritas ed altre associazioni parrocchiali che si danno da fare, molto bene e complimenti, ma non c’è un movimento attivo che si esponga “politicamente” e sostenga i valori e le idee di un Papa come Bergoglio.
Almeno io non lo vedo o non lo percepisco.
In molti fedeli, più di facciata che di sostanza, prevale l’ipocrisia eretta a sistema: si va in chiesa, ma si semina odio e razzismo, si fa il presepio, si fa beneficienza, ma si ignora ogni senso civico e dello Stato, si difende il crocifisso nelle aule, simbolo della non violenza, ma si predica la difesa armata sul modello del Far West americano…
Tanto vale allora cambiare Papa!
Un nuovo conclave, un nuovo Papa e mandiamo Bergoglio a raggiungere Ratzinger. Pensioniamo anche lui e innalziamo al soglio pontificio Matteo Salvini, il nuovo “salvatore” della Chiesa e della Patria, sventolando Vangelo e Costituzione!
E così sia!