Un uomo solo al comando, en marche, il giovane e ruspante Macron, con una maggioranza schiacciante all’Assemblea nazionale. I partiti della sinistra francese, quello socialista e quello di Melanchon, ridotti al 10% ciascuno. I cari vecchi partiti di massa sono diventati oggi i partiti del “massa poc”.
Si stracciano le vesti i vari Rodotà, Zagrebelsky, D’Alema, Bersani, Speranza, Scotto, Fratoianni, Gotor, ma tirano anche un sospiro di sollievo. Per fortuna che noi in Italia abbiamo avuto il Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, che ha bloccato sul nascere la “marcia” di Renzi e ci ha salvato dalla conseguente deriva autoritaria.
Noi finalmente (ci vuole un po’ di tempo, ma noi di tempo ne abbiamo sempre avuto tanto!) avremo una legge elettorale proporzionale, rappresentativa di tutti, anche delle indispensabili frattaglie politiche, che nasconderemo dentro liste unitarie d’occasione (per evitare la soglia del 5%), avremo dei governi partecipati e …stabili, di coalizione, con boschetti, cespugli e cespuglietti vari che, d’amore e d’accordo, come già avvenuto in passato, faranno riforme e leggi chiare, rese perfette dai vari rimpalli tra Camera e Senato, avremo di nuovo tavoli e tavolini con le miriadi di sindacati italiani, grazie ai quali salveremo l’ILVA, Alitalia, riapriremo le miniere del Sulcis, bloccheremo lo sviluppo di FlixBus e Uber, Amazon ed eBay, concilieremo occupazione e competitività delle imprese, salari e diritti, come prima della globalizzazione, che fermeremo e domineremo. Scoveremo e metteremo in riga i poteri forti, rivolteremo l’Europa come un calzino, fermeremo le guerre e l’immigrazione, renderemo sicuri i cittadini ecc.
Questo abbiamo sempre dimostrato di saper fare e lo rifaremo, anche se il mondo è cambiato.
Le vecchie risposte, come il vino – dice Gotor – sono sempre le migliori.
Macron invece, nella povera e sfortunata Francia, governerà da solo, con lesioni gravi alla democrazia, prendendo decisioni repentine ed autoritarie, senza le necessarie garanzie che in Italia frenano lo strapotere dei governanti e che sono rappresentate da un Senato con maggioranze risicate, dai vari partiti e partitini, dagli immancabili dissidenti e trasformisti di ogni legislatura, dalle varie corporazioni sindacali, economiche, giudiziarie, sociali e religiose, da giornalisti emeriti come Travaglio, Del Debbio, Floris, Giannini, Gruber… sempre pronti a fiutare il vento, a rincorrere le vendite o l’auditel e spietati nel fare le pulci ad ognuno che governi questo paese. Questa è vera democrazia e per fortuna che siamo italiani!