Manca solo un anno alla fine di questo quinquennio amministrativo e dopo il fallimento della Federazione dei 7 comuni del montebellunese, dalla quale Caerano è uscito ingloriosamente, si prospetta ormai impossibile, salvo sorprese finali, anche una soluzione per la riconversione dell’area sanRemo, 70.000 mq. di superficie che giacciono abbandonati ed inerti, in centro al paese.
Se ne parla ormai da 15 anni. Prima ha tentato Forza Caerano, che aveva raggiunto un preliminare di accordo con Inghirami, pronto per essere portato in Consiglio comunale, ma che il proprietario ha successivamente smentito in un’assemblea pubblica convocata dal nuovo sindaco Ceccato nella sala della Biblioteca (non ricordo la data, ma penso fossimo nel 2012 o 2013).
Il presunto accordo Inghirami-Forza Caerano prevedeva un rilevante intervento residenziale e commerciale nell’area, a beneficio del proprietario, una quota modesta di verde e parcheggi realmente pubblici ed una compensazione di 1.800.000 euro circa al Comune, utili per il progetto di una nuova scuola elementare che gli amministratori dell’epoca volevano costruire accanto alla scuola media, sotto la Pignera.
Di fronte ad una pioggia di mille firme raccolte dalle opposizioni, contrarie all’operazione, Forza Caerano fece marcia indietro.
Nel quinquennio successivo, 2009-2014, la questione fu presa in mano dal sindaco Ceccato, che si spese moltissimo, coinvolgendo docenti della Bocconi di Milano, per l’aspetto economico-finanziario, e successivamente, per un’eventuale interesse a insediarsi nell’area, esponenti del sistema produttivo locale e del mondo della formazione e dell’istruzione.
L’idea era buona, anche se il nuovo sindaco avrebbe fatto bene, magari, a coinvolgere anche il mondo della ri-progettazione urbanistica di aree simili, su cui si saranno esercitati sicuramente molti architetti italiani, in questi ultimi anni, visto il proliferare nei nostri territori di zone industriali in abbandono.
Il progetto di costruire un Polo della Formazione e dell’Agroalimentare, presentato a grandi linee nella campagna elettorale del 2014, ha portato alla vittoria Caerano2.com, con Ceccato tuttavia non più in pole-position e molto preso dalle vicende della Veneto Banca.
Malgrado questo Angelo Ceccato ha portato avanti la questione con intatta convinzione, coinvolgendo anche me, sia nei rapporti con l’Alberghiero di Castelfranco (che aveva predisposto un Progetto per spostare alcune attività a Caerano), sia con il CIMBA (Ente di formazione americano a livello universitario che porta in Italia ogni anno molti studenti e che attualmente è in affitto al Filippin di Paderno del Grappa), sia con lo IOV (Istituto Oncologico Veneto) e con alcuni industriali del settore agroalimentare e sportivo.
E’ riuscito anche a coinvolgere concretamente Inghirami, il quale ha accettato che si lavorasse su un’ipotesi di soluzione urbanistica abbozzata dall’architetto Muratori di Padova.
Ma il problema non è di facile soluzione, come dimostra lo stallo attuale, per diversi motivi:
– l’area ha un valore nominale di 20 milioni di euro, anche se in realtà ne vale ormai 6/7 o poco più ed il proprietario non intende probabilmente sottovalutarla in modo consistente;
– il CIMBA era interessato a costruire una sua sede, di cui ha pronto anche il progetto, su un’area di 20.000 mq. che il Comune avrebbe dovuto mettere a disposizione, previo accordo con Inghirami, e a condizione che intervenissero nell’area altri validi soggetti economici e/o dell’ambito scolastico e formativo;
– l’Alberghiero è stato sicuramente bloccato dal fatto che Castelfranco, a guida leghista, come Provincia e Regione, non intende certo rinunciare a mollare pezzi del prestigioso Istituto scolastico, malgrado i suoi alunni siano oggi distribuiti in molti edifici abbastanza malandati e mal distribuiti nel territorio;
– l’anno scorso poi, a complicare le cose, si è fatto avanti anche il Comune di Montebelluna, che ha ospitato alcune classi dell’Istituto, e quest’anno si è candidata anche Asolo, in concorrenza con la stessa Montebelluna.
Intanto il tempo è passato, l’amministrazione Mazzocato ha attraversato crisi e defezioni e si avvicina la fine del mandato.
Presumo quindi che sia molto difficile arrivare ad una soluzione finale.
A questo punto, chiunque si presenti e chiunque vinca le prossime elezioni si troverà ad affrontare il problema che, sicuramente, resta il principale nodo da sciogliere se si vuole che Caerano riprenda a vivere e possa riscattarsi dal suo “scombinato” sviluppo urbanistico che il passato, seppur “glorioso” e pieno di benefici economici, ci ha lasciato in eredità.