1) Secondo l’Istat (ultimo dato del 2018, ma abbastanza costante negli ultimi anni), la stima della spesa media mensile per i consumi delle famiglie italiane è di circa 2.571 euro. Comprende prodotti alimentari, spese farmaceutiche, abbigliamento, bollette, affitti, carburanti… e parliamo di spesa media, comprendente anche quella dei ricchi e dei benestanti, non solo quella dei ceti meno abbienti o poveri.
2) Secondo l’agenzia di stampa DiRE la spesa media per famiglia, per prodotti alimentari e bevande analcoliche, scende in media a 462 euro mensili. Ora facendo un po’ di conti, anche se non sono bravo in matematica, il Comune di Caerano ha ricevuto dallo Stato, per i prossimi 15 giorni, cioè per la più immediata emergenza alimentare, circa 45.707 euro che, divisi per 462 euro mensili, garantirebbero una spesa per 99 famiglie, su base mensile, e per 198 famiglie su base quindicinale. Se andiamo a vedere il recente DUP il Comune di Caerano spende all’anno circa 194.170.000 euro per soggetti a rischio di esclusione sociale (10.000) e famiglie (184.170), cioè circa 16.180 euro al mese e per 15 giorni circa 8.090 euro. Tra l’altro dentro queste cifre di spesa del Comune ci sono molte o quasi tutte cifre che non riguardano il sostegno alimentare. Non credo, quindi, che a Caerano ci siano più di 196 famiglie da aiutare per la sopravvivenza alimentare nei prossimi 15 giorni e non credo che, in rapporto a quando spende il Comune, i 45.000 euro dello Stato siano pochi, come sostengono strumentalmente tanti politici locali e nazionali, spero non di Caerano, interessati più alla propaganda politica che al bene dei cittadini.
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