Riflessioni a caldo. Si fa per dire!
Non ci resta che piangere!
Con una sola consolazione. L’Italia è entrata nella Guida Michelin con ben 5 stelle, per merito di uno chef giovane ma… promettente, e soprattutto senza Grilli per la testa!
Parafrasando il titolo del film di Troisi e Benigni del 1984 occorre riconoscere una sconfitta storica dell’intera sinistra italiana, peraltro prevista, malgrado alcune riforme importanti (diritti civili) e diversi risultati positivi (dati economici) dei 3 governi PD.
E’ abbastanza scontato che chi governa, soprattutto nei momenti di crisi, perda consensi, ma qui si tratta di un tracollo. Hanno pesato sicuramente:
- la gestione dei migranti (tardivo il modello Minniti) e il problema sicurezza, che hanno favorito la Lega, soprattutto al Nord
- la questione dei privilegi della classe politica, che ha favorito i 5 stelle su tutto il territorio nazionale
- il problema della disoccupazione (soprattutto giovanile), con il miraggio “assistenzialista” di risolverlo attraverso il reddito di cittadinanza, che ha favorito i 5 stelle, soprattutto al Sud
Se a tutto questo aggiungiamo il malessere della scuola e del pubblico impiego in generale, restii da sempre a qualsiasi riforma, il quadro è completo.
Ma veniamo alla sinistra.
Leu chi?
Ora, al netto delle responsabilità di Renzi, che sono tante, ricordo che Bersani aveva affermato che loro, i fuoriusciti, si erano dati il compito, “meritorio e responsabile”, di andare a recuperare i voti di coloro che a sinistra, delusi da Renzi, si erano rifugiati nel “bosco” ad aspettare che il nuovo “Soccorso Rosso” andasse a scovarli.
Peccato che, quando Bersani e soci sono arrivati nel “bosco”, questi fantomatici “sinistri”, paragonabili agli ex soldati dell’esercito imperiale nipponico, rifugiatisi nelle foreste delle montagne di Mindanao e rimasti a combattere contro invisibili nemici, a guerra finita!, se ne fossero andati via con i 5 stelle, come già i tanti operai passati a votare Lega ai tempi di D’Alema e dello stesso Bersani.
Bene, adesso siamo passati dagli opposti estremismi agli opposti populismi. Magari è un passo avanti! Il popolo ha scelto ed è giusto che adesso a governare ci pensino i vincitori: 5 stelle e Lega Nord (pardon Lega Nazionale!) con al traino Berlusconi e Meloni.
Per il PD opposizione senza se e senza ma. Non facciamoci tentare dalle solite manfrine, dai soliti richiami al senso di responsabilità. Abbiamo già dato ai tempi di Bersani e del governo Monti ed anche 5 anni fa ai tempi del governo Letta.
Credo infine che le dimissioni di Renzi siano dovute, non certo per darla vinta ai “fossili” di Leu, ma per il bene del PD. Due nomi come futuro segretario: Cuperlo o Franceschini.
Hasta la victoria siempre, la prossima, non si sa quando!