PRESENTAZIONE DELL’AUTORE
Il libro racconta la Caerano della seconda metà del 1900 e degli inizi del 2000, vista dal Ponte di San Marco, attraverso il filtro della mia vita.
L’idea del libro è nata circa 10 anni fa quando, visitando il sito web di Gianni Desti, con le sue foto di Caerano, sono stato colto da un frugolo michelangiolesco e mi sono detto:”Belle queste foto, ma perché non parlano?”.
La stesura del libro è stata lunga, con dubbi e ripensamenti continui sulla opportunità o meno di pubblicarlo. Ogni tanto lo riprendevo in mano ed aggiungevo nuove pagine, nuovi racconti, poi lo lasciavo nuovamente in letargo, e così via fino a novembre del 1917 quando ho deciso di pubblicarlo, su sollecitazione di Laura Tessaro, che ringrazio, insieme a Danilo Zanetti, editore, a Adriano Spader, della Editronic di Cornuda, che l’ha impaginato con pazienza e professionalità ed a Luigino Poloni, che mi ha dato il primo input per scriverlo.
Il libro è dedicato a mia figlia Laila e ai giovani caeranesi con la speranza che possano costruire un paese migliore di quello che le generazioni come la mia hanno loro lasciato.
E’ dedicato poi a tre concittadini per me importanti: fin dall’inizio a Publio Corradi e ad Arias Tiberio, dei quali scrivo qualcosa, e successivamente anche a Don Giorgio Morlin, dopo la sua morte. Don Giorgio l’aveva letto alcuni anni fa e ne aveva scritto la prefazione, che si trova all’inizio del libro.
Sguardi dal Ponte non è un libro classico di storia, di ricerche negli archivi e tra documenti polverosi, ma è un libro leggero, di personaggi, luoghi e piccole storie paesane, che ho cercato di “stanare” dal mio passato. Io l’ho definito un “trastullo” della mia vecchiaia e l’ho scritto per me, per passare il tempo. Dopo la pensione e le frustrazioni della politica, mi è rimasto infatti il leggere, il viaggiare e… appunto lo scrivere.
Il libro ha un taglio “critico” in perfetta sintonia con la mia storia di vita culturale e politica a Caerano, ed esprime un rapporto duale con il mio paese, di amore ma anche di delusione, per le pesanti contraddizioni del suo vorticoso sviluppo economico, culturale e civile della seconda metà del 1900.
Sguardi dal Ponte racconta anche di caeranesi celebri, ma soprattutto di personaggi secondari o minori, talvolta associati a personaggi delle mie “storie e fantasie” infantili, parla di caeranesi più o meno conosciuti, particolari, emblematici di lavori e professioni o di categorie sociali, oppure morti precocemente.
Parla di luoghi, tipo i molini, le osterie, i bar, le fabbriche, i negozi (il barbiere, el casoin…), il Brentella, l’asilo parrocchiale, l’oratorio ecc.
Le storie sono quelle relative alle tradizioni, ai giochi, alle feste, all’associazionismo sportivo, sociale e civile, ad esperienze culturali, teatrali, musical ecc.
Il libro contiene anche un’estesa analisi dello sviluppo economico, industriale, urbanistico, politico, culturale e sociale del paese, con le sue luci ed ombre.
Contiene molte immagini, oltre 368, soprattutto foto di scolaresche e di gruppi vari, di squadre di calcio o della Caerano di una volta, alcune già presenti in altre libri sul nostro paese. Sono tratte quasi tutte dal sito di Gianni Desti, altre sono personali o di enti e privati.
Alla fine ho inserito anche l’elenco delle numerose foto ed anche quello dei nomi (circa 1200), oltre alla bibliografia. Molte sono infatti le citazioni e le notizie tratte da altri libri di storia locale, tutti doverosamente citati.
Nella conclusione, contraddicendomi in un certo modo con le mie valutazioni talvolta critiche e negative, traspare una certa preferenza per il paese che ho raccontato, la società in cui sono vissuto, la politica che ho praticato, rispetto al paese, alla società ed alla politica del presente.
Ma questa preferenza è solo frutto della mia anima nostalgica, del prevalere in fondo dell’amore per la mia Caerano, più che della delusione per le sue molte contraddizioni.