Anniversario: 1982-2022. Satira e politica a Caerano dal 1982 al 1984. Sono trascorsi 40 anni dall’uscita a Caerano di San Marco (TV) del giornale satirico Lengualonga, ma è come se fosse passato un secolo, tanto sembrano lontani quei tempi, soprattutto a me che allora avevo solo 37 anni. Credo che ben pochi caeranesi di oggi ne abbiano sentito parlare e immagino che siano ancora meno quelli che ne hanno conservato qualche copia.Io le ho conservate tutte ed ogni tanto le riguardo, come faccio con le vecchie foto, con oggetti o documenti che mi aiutano a rivivere fatti ed avvenimenti del passato, sensazioni e sentimenti, relazioni ed esperienze della mia ormai lunga vita. Lengualonga uscì a Caerano, per circa 2 anni e mezzo, dal gennaio 1982 al giugno 1984, per un totale di 20 numeri. I giornali usciti nel 1982, con cadenza bimestrale, furono tutti numeri unici, senza un editore vero e proprio ed un po’ allo sbaraglio, per saggiare il terreno e valutare le reazioni dei caeranesi. Successivamente, anche per tutelarsi giuridicamente, la redazione diede vita, il 6 dicembre 1982, presso il notaio Parolin di Montebelluna, all’Associazione Culturale Boccaccio (mai nome fu più appropriato!), che divenne editrice e proprietaria di Lengualonga, regolarmente iscritto al Registro Stampa del Tribunale di Treviso il 29 dicembre 1982. Lengualonga, come ho già detto, era un giornale fortemente satirico che prendeva spunto dall’esperienza nazionale de “IL MALE” e che, tra il serio ed il faceto, si prendeva gioco amabilmente, ma a volte anche ferocemente, di vecchi modi di pensare, di istituzioni, di politici e di potenti locali. Ogni volta che usciva andava a ruba e c’era chi si premurava di telefonare all’amico o al compagno di partito, informandolo: “Varda che i te a mess su Lengualonga”. Prendeva di mira anche le persone, è vero, ma quasi sempre per quello che rappresentavano, per le varie forme di potere che la satira punta sempre a colpire e a ridimensionare. Peccato che la biblioteca comunale, a suo tempo, non ne abbia raccolto e conservato i numeri, ma quella preziosa istituzione culturale non è mai stata messa in grado, con opportune risorse, di diventare anche un qualificato centro di archiviazione dei documenti della nostra piccola storia caeranese. Quella di Lengualonga è stata un’esperienza giornalistica autoctona e “ruspante”, più o meno significativa, che testimonia comunque, anche attraverso il filtro della satira, quali fossero le forze politiche, i personaggi, i problemi, le realizzazioni, le pulsioni, i sentimenti di un’epoca abbastanza recente della nostra storia locale.Sfogliando i diversi numeri del giornale, negli articoli più seri ed impegnativi, si potrebbero scoprire problemi e questioni, su cui anche riflettere, che sono state e sono ancora oggi di grande attualità ed importanza, sia sullo scacchiere internazionale che per l’Italia e per il nostro Comune. Lengualonga conteneva articoli di redattori, resoconti di consigli comunali, documenti amministrativi (bilanci, piani regolatori…) ricerche, inchieste, dati elettorali, interviste a personaggi importanti dell’epoca: politici, amministratori, sindacalisti, allenatori di calcio, medici di base ed altri, che oggi costituiscono dei veri e propri documenti storici, utili per capire, come ho già sottolineato, la situazione politica, economica, sociale e culturale dell’epoca, ma anche per confrontare i progressi fatti, gli errori compiuti, i problemi ancora aperti, per conoscere e ricordare persone di quei tempi, tutte protagoniste, in diversi modi, della vita caeranese agli inizi degli anni Ottanta. Lengualonga interveniva su tutto e non si limitava a fare satira o sterile opposizione al potere costituito dell’epoca, esprimeva anche idee e proposte costruttive sulla vita e le scelte che si facevano allora in paese.A volte centrava i problemi, vedeva accolte le sue intuizioni o pressioni sugli amministratori locali, a volte veniva ignorato, a volte sbagliava e le sue critiche risultavano infondate o eccessive, come capita a tutti, ma sicuramente, nel suo piccolo, ha contribuito al dibattito ed allo sviluppo culturale e civile di Caerano. Per questo, val la pena ripeterlo, meriterebbe di trovare un posto, seppur piccolo, nella nostra storia locale.
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