Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

Anche Caerano si…Lega?

Sta per concludersi a Caerano il quinquennio amministrativo 2014-2019, guidato dalla sindaco Chiara Mazzocato con una maggioranza civica, prevalentemente di centrosinistra, tormentata da dimissioni a catena, che ha deluso il paese ed ha vanificato almeno in parte il buon credito che l’amministrazione Ceccato aveva acquisito e che aveva fatto vincere le elezioni del 2014 a Caerano2.com, malgrado le persistenti spaccature della sinistra caeranese, degno riflesso della cronica divisione di quella a livello nazionale.

Cinque anni pieni di luci ed ombre, in un’epoca di crisi economica e sociale dell’Italia, che ha reso molto difficile governare i comuni, compreso il nostro.

L’amministrazione uscente ha realizzato la sistemazione della scuola elementare, ha approvato definitivamente il Piano degli Interventi, ha migliorato l’illuminazione pubblica, ha messo in sicurezza la cosiddetta zona 30 (la zona delle scuole), ha implementato il servizio Pedibus e curato i verdi pubblici grazie a meritevoli gruppi di volontari, ha svolto una buona politica culturale, ha regolamentato l’uso dei fitofarmaci ed ha posto le basi per un finanziamento di 3 milioni di euro per mettere in sicurezza la scuola media.

E’ stata carente, invece, sul ruolo guida della sindaco, che ha compromesso la coesione interna, con dimissioni ripetute di alcuni suoi componenti, da una parte, e dall’altra con la delusione di altri, che pure sono rimasti in giunta o in consiglio comunale, ma che adesso non vogliono più saperne di continuare la loro esperienza politica, come hanno anche dichiarato sulla stampa locale.

Questa amministrazione ha fallito, inoltre, sulla riconversione dell’area sanRemo, la principale scommessa della campagna elettorale del 2104, e di altre aree industriali dismesse, non è riuscita a rilanciare il paese da un punto di vista economico e sociale, basti vedere lo stato del mercato cittadino, ha abbandonato la Federazione dei 7 comuni del Montebellunese, isolandosi completamente nella gestione di importanti servizi sociali e nell’accedere ai relativi finanziamenti regionali, non ha posto rimedio alle evidenti carenze di organico, soprattutto per quanto riguarda la polizia municipale e la sicurezza dei cittadini, ha avuto un rapporto conflittuale con diverse associazioni caeranesi, non ha gestito in trasparenza e collaborazione il rapporto con le opposizioni, che rappresentavano circa i 3/4 del paese, non ha coinvolto i cittadini di fronte a decisioni importanti, come i bilanci annuali o l’aumento dell’addizionale IRPEF, non ha saputo valorizzare i percorsi naturalistici di cui si parla da anni (lungo il Brentella e la Camula) e non ha favorito, se non parzialmente, le giuste esigenze di negozianti e locali publici di rilanciare il paese, soprattutto in occasione di feste o di altre ricorrenze…

D’altra parte non è che le minoranze, di destra (civiche di Lega e Forza Italia) e di sinistra (Obiettivo Comune), abbiano fatto una grande opposizione: non si sono visti volantini o manifesti, i loro siti o profili facebook, attivi in campagna elettorale, sono diventati presto muti o quasi, nessuna iniziativa di protesta o di critica costruttiva ha lasciato il segno in paese. Si sono limitati a qualche scontro verbale in Consiglio comunale.

Ma questo è ormai il passato, occorre guardare avanti e non ai limiti di questa o di precedenti amministrazioni, di maggioranze o opposizioni che siano. 

Cosa si prospetta allora, nel 2019, per Caerano?

Il vento in poppa leghista, che sta imperversando in l’Italia, si appresta quasi sicuramente a consegnare anche Caerano alla Lega. Del resto il PD locale non ha mai dato segni di vita, corroso dalle diverse e contrastanti sue anime sedute in Consiglio comunale, su fronti diversi, FI è ormai in fase di consunzione ed i 5 stelle sono come l’araba fenice “che ci sian ognun lo dice, dove sian nessun lo sa”.

Tanto più che è data per conclusa l’alleanza in paese tra Lega e Forza Italia, malgrado i mal di pancia della vecchia guardia berlusconiana locale, che mal digerisce la candidatura di Gianni Precoma a sindaco di Caerano, scelta a cui appare costretto ad adeguarsi, al di là delle dichiarazioni ufficiali a mezzo stampa, anche Marco Bonora, sconfitto nel 2014 per soli tre voti, e la sua squadra di estimatori.

Questa volta, sicura di vincere, la Lega ha deciso di puntare non su un candidato moderato, alla Marzio Favero, sindaco di Montebelluna, per intendersi, ma su un suo “cavallo di razza”, un salviniano duro e puro, come Gianni Precoma, un leghista sanguigno e combattivo, anche se non so quanto adatto a ruoli di ascolto, di mediazione e di compromessi politici, a cui spesso devono essere inclini i primi cittadini, dovendo rappresentare l’intero paese. Mi auguro, comunque, se uscirà vincitore dalle urne, che diventi un buon sindaco.

Ma niente è scontato, soprattutto nelle elezioni locali, ed anche nel 2014 la lista ProgettiAMO Caerano, data per sicura vincente, perse inaspettatamente.

C’è una qualche alternativa?

Premesso che, come sempre, alle elezioni comunali, ogni partito si nasconde ipocritamente dietro il paravento di liste civiche, per ingannare meglio gli elettori, ma poi mette in lista quasi solo gente fidata, con la tessera, io credo che questa volta bisognerebbe cambiare veramente registro.

A Caerano, per risolvere i grandi problemi di rilancio economico, civile e sociale, rappresentati emblematicamente dallo stato dell’area sanRemo, servirebbe una lista realmente civica, che metta in campo le risorse umane e le energie migliori che ci sono e che siano disponibili a mettersi in gioco, al di là delle sempre più rancorose parti politiche, per dare al nostro comune un futuro sereno, di maggiori competenze, di esperienza amministrativa, di prevalenza della politica sulla burocrazia e di scelte innovative e coraggiose, capaci di cambiare volto e direzione al nostro paese.

Certo, non si può fare di ogni erba un fascio ed allora servono alcune discriminanti, che per me dovrebbero essere le seguenti:

– il moderatismo, il rifiuto di ogni violenza verbale, l’aiuto ai più deboli, il confronto costante con i cittadini, la trasparenza ed il buon senso;

– coniugare libertà e rispetto degli altri, diritti e doveri, sicurezza e solidarietà, uguaglianza delle opportunità e merito.

Bisognerebbe costruire una squadra che unisca l’entusiasmo dei giovani alla esperienza ed alle competenze degli adulti, che rifiuti l’imbarbarimento attuale della politica italiana, fatta di insulti e di nemici reciproci, che si richiami ai valori predicati da Papa Francesco ed a quelli di un umanesimo solidale, di uguaglianza e giustizia sociale, che riconosca e premi il merito, che sappia governare questa nostra Caerano con trasparenza e coinvolgimento della popolazione, con l’ ascolto di uomini e donne, di associazioni e categorie sociali, di chi ha bisogno e di chi vuole emergere e darsi da fare, in un mondo sempre più complesso e difficile, in cui molti cittadini, soprattutto giovani, mancano della speranza di un futuro sicuro e stabile, come era quello dei loro genitori e dei loro nonni.

Mi auguro allora che i giovani di Obiettivo Comune, che alle elezioni del 2014 avevano costruito una lista aperta, che aveva ottenuto un buon risultato, continuino la loro esperienza politica, allargando ulteriormente i loro orizzonti, partendo dalla unificazione del centrosinistra, ma senza fermarsi a questo ambito, ormai abbastanza ristretto, e coinvolgendo nuove persone, uomini e donne non schierati o impegnati politicamente, compresi i tanti sostenitori dei 5 stelle che, malgrado l’alleanza con la Lega a livello nazionale, non condividono i valori e le scelte politiche estreme di Salvini e sono disposti a costruire una proposta alternativa, innovativa e lungimirante per Caerano.