Sembra accertato che due siano i settori giunti oggi impreparati alla seconda ondata del virus: sanità e trasporti. Guarda caso sono due settori di competenza regionale, ma la colpa è sempre del governo.
I “governatori”rivendicano più autonomia, ma dove ce l’hanno girano a vuoto, scaricano le loro responsabilità sul governo e criticano ogni scelta, a volte in modo contrapposto, per farsi belli davanti ai loro elettori. Troppo comodo! Figurarsi cosa sarebbe successo se dipendesse da loro anche la scuola, come pretenderebbero alcuni governatori, magari incapaci di usare bene i verbi.
La propagazione attuale del virus sembra sia dovuta a due fattori principali: assembramenti e trasporti. I primi li abbiamo favoriti durante l’estate con le discoteche aperte dalle regioni, non dallo Stato, con la movida irresponsabile di moltissimi italiani più o meno giovani e con atteggiamenti di politici, personaggi e scienziati di centrodestra che sostenevano la scomparsa del virus e che se ne fregavano delle mascherine e delle regole di distanziamento. I trasporti sono ora il problema principale, più ancora degli assembramenti, ed è qui che bisognava intervenire. Come? Non potendo eliminare gli spostamenti di scolari e lavoratori, ridotti in parte con orari diluiti e lavoro a domicilio, si è cercato di ridurre altri assembramenti in autobus e metro, con chiusure dolorose ma meno “pericolose”. E’ chiaro che ogni settore colpito: bar, ristoranti, pizzerie, palestre, piscine, cinema, teatri ecc. hanno in sé ragione. Non è lì che avvengono i contagi. Ma per andarci, soprattutto nelle città, si usano autobus e metro e quindi si favorirebbero altri movimenti ed intasamenti oltre a quelli irrinunciabili per scuola e lavoro.
E’ un grande sacrificio, che va senz’altro compensato subito e bene, con soldi pubblici. Qualcuno ha proposto di bloccare gli stipendi dei lavoratori dipendenti e pensionati che non ci rimettono in questa fase. È una stupidaggine.
Primo perché spenderebbero meno ad ulteriore danno dell’economia già in crisi e poi per un altro motivo.
Tutti i soldi che lo Stato sta impiegando per ristorare tutti coloro che sono in forte crisi per la pandemia, quelli indispensabili per compensare la giusta tregua fiscale concessa ad imprese, professionisti ecc. ed i soldi che lo Stato sta utilizzando per attrezzature e misure sanitarie vengono dalle tasse dei cittadini e quindi, soprattutto in questo momento, da quelle dei lavoratori dipendenti e pensionati, che le pagano alla fonte e che quindi stanno già dando tanto… tra l’altro da molti anni, visto lo spessore dell’evasione fiscale nel nostro paese. Ultima cosa sulla didattica a distanza. Per evitarla non serve il governo, secondo me bastano organi collegiali e Comuni e Regioni, per i trasporti, che organizzino doppi turni. Ma anche qui meglio non impegnarsi, per gli enti periferici, pur intrisi di voglie autonomiste di comodo, salvo poi criticare il governo. Viva quindi l’Italia e l’autonomia regionale, provinciale e comunale…!