Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

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Bulli e pupe

Bulli e pupe
Macario, il Bullo, il dandy e i cosiddetti

Dopo il toscanaccio presuntuoso e vanitoso, abbiamo ora al governo il bullo lombardo, un po’ paccioccone e rubicondo, senza la classica mascella volitiva e quadrata, ma col tono ed il cipiglio d’antan, ed una sorta di Macario, anche lui d’altri tempi, una nuova macchietta nel palcoscenico della politica italiana.
Grazie a loro non sembra nemmeno che a presiedere il governo ci sia un dandy, un Conte con l’aria felice, che si dice sia stato un professore universitario, un avvocato, naturale rappresentante della professione prevalente tra i politici. 
Non so se questo avvenga per predisposizione professionale a complicare le cose, e quindi la vita degli italiani, o per la saturazione della categoria, che li dirotta sul facile e redditizio terreno della politica, oppure per le competenze del mestiere. Ma?!
I nostri due baldi alfieri, che sulla scacchiera della politica governativa vanno anche loro di traverso, fanno a gara, di fronte ad uno sbiadito Conte, per dimostrare di avere i cosiddetti.
Il primo sta rovesciando il cliché del ministro dell’interno, persona normalmente seria e riservata, confondendo ruolo istituzionale e palco propagandistico e parolaio. L’altro annaspa a seguire il compare nel ritagliarsi un ruolo da protagonista, sfida impari data la cinica concretezza di Salvini e lo spessore politico che va riconosciuto agli esponenti della Lega, diventata ora Nord Centro e Sud, con buona pace di Bossi e Maroni. Di fronte ai negri ed ai mussulmani, cosa volete che sia un terrone!
Al leghista va riconosciuta la determinatezza nel continuare ed intensificare la politica di Minniti, fermato a suo tempo dai troppo distinguo buonisti e caritatevoli del pianeta del centro sinistra, schieramento composito e bloccato in molte sue iniziative da residui comunisti o da scomodi rappresentanti o alleati di governo troppo sensibili ad inconcludenti principi, eticamente validi, ma politicamente inerti e controproducenti. 
Ora i migranti non sbarcano più solo in Italia, è vero, ma la mezza e sodale Europa dei compari sovranisti se ne frega del tutto e di fronte ai pochi che vengono salvati in mare (la cosiddetta invasione è stata ridotta dell’80% da Minniti) continua la falcidia di sorella Morte, che alcuni profughi, perfino mamme con i bambini, preferiscono al ritorno in Libia. 
Il tutto viene condito dal nostro bullo lombardo, asceso a salvatore della patria ed a nuovo tribuno popolare, con un linguaggio da taverna, continuando ad alimentare enfasi e/o rabbia tra i molti suoi seguaci del web, che condividono a comando i proclami di gruppi nati appositamente e cinicamente per una distorta propaganda politica, con frequenti forzature o fake news, che sta comunque pagando sul piano elettorale. 
Del resto sappiamo da tempo che “il fine giustifica i mezzi”, e più beceri sono i mezzi più facile è raggiungere il fine!
L’altro, il giovane Macario, ha scelto come terreno di propaganda i vitalizi, del resto già aboliti dal centrosinistra. Qui si tratta di una norma retroattiva che ricalcola i vitalizi degli ex parlamentari col sistema contributivo. Bene, se ci sono dei privilegiati, è giusto colpirli, soprattuto in periodi di crisi, ma allora è giusto sanzionarli tutti, senza distinzione di sorta. 
A meno che non si voglia colpirli come onorevoli, che hanno svolto una funzione socio-politica importante per il paese, al di là delle appartenenze partitiche (ma allora saremmo dentro gli schemi del fascismo), penso che si intenda colpirli per il gap tra contributi versati e vitalizio percepito. Ma se è così l’Italia è piena di privilegiati, che hanno pagato pochissimi contributi, che usufruiscono di pensioni di invalidità fasulle, che viaggiano gratis in treno (ex ferrovieri), che sono andati in pensione con pochi anni di servizio (baby pensionati), oppure con 7 anni di anticipo per crisi bancarie o altro, per non parlare dei privilegiati peggiori: quelli che non pagano le tasse, che non ti fanno mai una fattura ecc. (ce ne sono anche tanti altri, da aggiungere a piacere!).
Forza e coraggio, alfieri del cambiamento, con una misticanza di duro cipiglio da “statista” e di comico ghigno da cabaret, colpiamo tutti i privilegi presenti e retroattivi, cancelliamo il passato… e finalmente 
vero cambiamento sia!!!