Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

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Caerano al voto: persone ma anche soluzioni

Domenica 26 maggio si vota a Caerano per eleggere il nuovo sindaco. Sono in corsa Mario Cibola e Gianni Precoma. Ma quali sono i problemi principali che saranno chiamati ad affrontare nel prossimo quinquennio?
Il primo è sicuramente quello della riconversione delle aree industriali dismesse, in primis l’area San Remo, che è di 75.000 mq. circa. La questione si trascina da almeno 15 anni e finora nessun sindaco e nessuna maggioranza sono riusciti a risolverla. Su di essa si gioca il destino futuro di Caerano. E’ auspicabile che almeno parte di quella vasta area diventi pubblica e serva a ridisegnare il centro del paese, che ha bisogno di verde, di parcheggi e di trasferire ed unificare il mercato cittadino, che sta languendo, anche perché in concomitanza con quello ben più importante di Montebelluna, liberando la piazza dalle auto e trasformandola in un luogo vivibile permanentemente.
Un ulteriore problema è la graduale messa in sicurezza degli edifici pubblici.
Secondo un recente studio, che ha preso in esame 8 edifici pubblici caeranesi, classificandoli secondo coefficienti o indicatori di rischio sismico, occorrerebbe intervenire su almeno 6 di essi, a partire dall’asilo nido e dalla scuola media, considerato che Caerano si trova in zona sismica a rischio medio-alto, per proseguire poi con l’ingresso all’auditorium di Villa Benzi, il municipio, il magazzino comunale e le palestre. Per la scuola media esistono progetto e finanziamento, sperando che i soldi arrivino poi veramente, per il resto bisognerà provvedere in maniera graduale.
Il terzo problema è sicuramente quello del rapporto con Montebelluna e/o con altri comuni limitrofi, portato avanti dall’amministrazione Ceccato e bloccato negli ultimi 5 anni con l’uscita di Caerano dalla Federazione dei 7 comuni. Tre sono le ipotesi possibili: rientrare nella Federazione dei Comuni del Montebellunese, per la condivisione di alcuni servizi, un accordo minore, con almeno un altro comune di uguali dimensioni oppure, quella più drastica, la riunificazione con Montebelluna.
Il quarto è la sicurezza dei cittadini, che varia da un autentico e mai sperimentato piano di sicurezza in caso di calamità naturali, alla sicurezza in casa, con il potenziamento della vigilanza istituzionale e di reti di cittadini e con l’utilizzo di moderne tecnologie di allarme e rilevamento di potenziali pericoli.
Questo tema comporta anche un miglioramento della viabilità e sicurezza stradale su cui, con la Zona 30 (a nord-est del centro) ed il Pedibus, ha già lavorato la precedente amministrazione. Occorre continuare, magari attraverso la ulteriore sostituzione di semafori con rotonde, dove possibile, il completamento di piste ciclabili e pedonali, il potenziamento e la revisione di compiti ed obiettivi della polizia urbana ed infine con la revisione di alcuni punti critici del traffico cittadino: strade dissestate, marciapiedi deteriorati, passaggi pedonali, fermate autobus pubblici, dissuasori, limiti di velocità ecc.
Il quinto problema riguarda le scuole dell’infanzia (asilo nido e materne) private, che sono in grosse difficoltà economiche e logistiche (asilo nido) da diversi anni. Anche qui si potrebbero o dovrebbero valutare almeno tre ipotesi: lasciarle come sono aumentando i finanziamenti pubblici comunali, unificarle con modalità da studiare oppure, in alternativa, sostituirle con un servizio statale, più vantaggioso per gli utenti e per il personale docente.
Il sesto è il problema di Villa Benzi e della Fondazione. Occorrerebbe applicare finalmente lo statuto, coinvolgendo soci cooptati ed aggregati, per fare della Villa il vero centro socioculturale del paese, aperta tutto il giorno, coinvolgendo privati e associazioni del settore, ponendo anche fine allo spreco di minialloggi parzialmente inutilizzati, che si deteriorano senza portare alcun beneficio economico al Comune, da decenni.
Un altro problema è il rilancio dell’economia caeranese. Fondamentali sono a questo riguardo, oltre alle piccole e medie industrie, che ancora caratterizzano il nostro tessuto produttivo, le attività commerciali ed artigianali e quelle agricole ancora attive a Caerano, al fine di ridare vita economica e sociale ad un paese da troppi anni decadente ed inerte. Le botteghe artigiane, gli agricoltori, i tanti bar e trattorie, gli agriturismo, i negozi di vicinanza devono fare sinergia ed essere coinvolti, anche attraverso le loro associazioni di categoria e la Pro Loco, in un progetto agro-alimentare e turistico che preveda, nel corso dell’anno, tutta una serie di iniziative volte a far risorgere ed a far conoscere e frequentare il nostro comune. Abbiamo perso occasioni storiche: avevamo il primo palio in zona (quello del gioco del pallone fiorentino), un carnevale tradizionale tra i migliori del territorio… e non abbiamo saputo trasformare queste iniziative in tradizioni che, in paesi limitrofi, attirano un sacco di persone. Dobbiamo rientrare in gioco anche noi.
Ottavo, ma non meno importante è il problema ambientale che dovrebbe comportare una particolare attenzione a non estendere ulteriormente il consumo di suolo pubblico, cercando di favorire concretamente ogni forma di ristrutturazione dell’esistente, sia di aree produttive che residenziali dismesse e in abbandono. Si dovrebbe riconoscere l’opera svolta dai cittadini del Gruppo Verde, messo in piedi dalla passata amministrazione, e potenziare il loro lavoro di volontari, facendo il punto della preziosa esperienza per migliorarla ulteriormente, estendendola anche a raccolta sacchetti abbandonati, pulizia fossi e altro… con esenzione o riduzione delle tasse comunali a chi fa volontariato civile. Si dovrebbe intensificare la lotta all’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua e procedere alla realizzazione e valorizzazione di percorsi ciclopedonali lungo la Camula ed il Brentella, quest’ultimo promesso ad ogni campagna elettorale da oltre vent’anni.
Ultimo di questa serie, per forza di cose incompleta, è il problema dei servizi ai cittadini, in particolare per i meno abbienti e le persone in difficoltà economica e sociale, partendo dal rilancio del Centro anziani, sempre meno frequentato, dal potenziamento della Biblioteca comunale, favorendone il servizio archivistico e documentale della storia locale, ma soprattutto con l’incremento dei servizi sociali più attuali e necessari, come l’assistenza alle famiglie bisognose, ai disabili, a situazioni patologiche dovute al gioco d’azzardo, all’alcolismo, alla droga, per finire con lo sportello donna e lo spazio lavoro, di cui i cittadini dovrebbero conoscere dati e risultati.
Questi ed altri sono i “carichi di lavoro” che aspettano i nostri due candidati sindaco, sia che guidino la maggioranza che l’opposizione. Speriamo che ne tengano conto nei loro programmi e che sappiano affrontarli, collaborando comunque a risolverli, nell’interesse di Caerano.