La situazione della popolazione straniera residente nei principali paesi europei al 1 gennaio 2016 (ma le cose non sono cambiate di molto) era la seguente:
Valore assoluto e incidenza sulla popolazione totale
Austria 1.249.424 14,3%
Irlanda 586.826 12,4%
Belgio 1.327.421 11,7%
Germania 8.651.958 10,5%
Spagna 4.418.158 9,5%
Regno Unito 5.640.674 8,6%
Italia 5.026.153 8,3%
Danimarca 463.088 8,1%
Svezia 773.232 7,8%
Grecia 798.357 7,4%
(Fonte LE NIUS)
I dati includono tutti gli stranieri, comunitari e non.
Gli stati che prevedono il cosiddetto ius soli (ossia danno la cittadinanza a chi nasce sul suolo del proprio territorio nazionale) tendono ad avere numeri minori rispetto a chi ha leggi sulla cittadinanza più severe. È per questo ad esempio che la Francia ha un’incidenza della popolazione straniera più bassa della nostra (6,6%), visto che molti figli di immigrati hanno la cittadinanza francese e dunque non finiscono in queste statistiche.
Se dovessimo aggiungere quindi tutti gli stranieri che hanno acquisito nei decenni passati la cittadinanza nei paesi europei, in particolare in Francia (magrebini), Germania (turchi), Inghilterra (dalle numerose ex colonie), Belgio ecc. le loro percentuali salirebbero ulteriormente.
Mancano i clandestini, ma se, come dichiarato dallo stesso Salvini sono 600.000 (quelli che doveva cacciare i una settimana!!! e ammesso che gli altri paesi non ne abbiano), cosa impossibile visto che molti clandestini, passati in Italia, se ne sono andati in altri paesi europei, l’Italia con 5 milioni e 600.000 su 60 milioni di italiani, andrebbe al 9,33%, risalendo la classifica appena di un posto.
Ora che anche la passata “invasione”, ridimensionata prima da Minniti e poi da Salvini, si è ridotta a qualche centinaio di migranti, che arrivano ogni tanto sulle nostre coste, sostenere che l’immigrazione è un problema esclusivo dell’Italia, anzi sembra il principale, mi sembra falso.
Sarebbe meglio che Salvini se la prendesse con i suoi amici dell’est europeo, che invece di migranti ne hanno lo 0%, ma non mi risulta che a Varsavia abbia toccato l’argomento.
Continuare a lucrare sul fenomeno migranti mi pare proprio eccessivo, opportunistico, funzionale solo a mantenere il consenso della parte piu “scalcagnata” del popolo italiano e indegno di un paese civile.
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