Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

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La decrescita caeranese
I dati presenti nel recente DUP 2020-2022 (Documento Unico Programmatico) del Comune di Caerano, alla sezione “Popolazione e situazione demografica”, testimoniano una complessiva e costante “decrescita” del paese, negli anni che vanno dal 2002 al 2018. 
La popolazione di Caerano dal 2001 al 2018 (in 17 anni) è aumentata da 7.029 abitanti a 7.952, con un trend crescente, tranne che negli anni 2011, 2014, 2015, 2017 e 2018. Contemporaneamente il numero delle famiglie è aumentato da 2.584 nel 2003 a 3.070 nel 2018, con un calo, tuttavia, dei componenti per famiglia, da 2,76 a 2,59, che significa più famiglie, ma meno figli. Dal 2002 al 2018 il saldo migratorio dall’estero è stato altalenante, anche se prevalentemente in ascesa, con una punta di + 96 nel 2007 e di – 9 nel 2014 e 2016. Negli ultimi anni è calata anche l’iscrizione all’anagrafe di Caerano di persone provenienti da altri comuni. Se consideriamo il saldo migratorio totale (tra iscritti e cancellati all’anagrafe dal 2002 al 2018) esso è stato alterno, esclusivamente positivo fino al 2009, con il massimo nel 2007 (+ 171), poi è tendenzialmente sceso con punte massime (in negativo) nel 2014 (– 62) e nel 2018 (– 60). I cittadini stranieri a Caerano, che nel 2004 erano circa 500, alla fine del 2018 erano 1.042, cioè il 13,1% della popolazione (di cui il 51,5% europei, il 24,0% asiatici, il 22,6% africani e l’1,8% americani). Gli europei provengono prevalentemente dalla Romania (24,47% del totale complessivo), dall’Albania (9,21%), dalla Macedonia (8,35%), dall’Ucraina (2,50%) … Gli asiatici provengono quasi esclusivamente dalla Cina (23,61%), gli africani dal Marocco (9,98%), dal Senegal (3,45%), dalla Nigeria (2,69%), dal Ghana (2,21%) … Dal continente americano provengono in percentuali minime, la più alta delle quali è lo 0,38% degli immigrati dalla Repubblica domenicana.
In generale, le fasce quinquennali di età più numerose sono quelle che vanno dai 40 ai 59 anni (40-44, 45-49, 50-54, 55-59).
L’indice di vecchiaia, che rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione, cioè il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni, nel 2018, a Caerano, ci dice che c’erano 135,2 anziani ogni 100 giovani (era di 89,5 nel 2002). L’indice di dipendenza strutturale, che rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni) ci dice che nel nostro comune, nel 2018, c’erano 55,2 individui a carico, ogni 100 che lavorano (erano 40,4 nel 2002). L’indice di ricambio della popolazione attiva, che rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (60-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-19 anni) ci dice che a Caerano, nel 2018, l’indice di ricambio era di 124,1 (era 112,8 nel 2002), ad indicare che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. La popolazione attiva, infatti, è tanto più giovane quanto più l’indicatore è minore di 100. Lo conferma l’indice di struttura della popolazione attiva, che rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa, cioè il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni), che nel 2002 era di 94,1 risulta di 142,3 nel 2018. L’indice di natalità, che rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti e che dal 2002 ha toccato il punto massimo nel 2006, con il 13,1 è sceso progressivamente e mediamente negli ultimi anni fino al 9,3 del 2018. L’indice di mortalità, che rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni 1.000 abitanti, è abbastanza costante, con una punta massima, sempre dal 2002, di 8,9 nel 2003 ed una minima di 4,7 nel 2016. L’ età media dei cittadini caeranesi, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il numero della popolazione residente, da non confondere con l’aspettativa di vita, è passata dal 39,3 del 2002 al 43,3 del 2018.
Questi dati testimoniano un discreto aumento, dal 2002 al 2018, dei residenti a Caerano, che tuttavia sono diminuiti negli ultimi anni (2011-2018), probabilmente a causa della crisi economica e del conseguente ridotto arrivo o trasferimento altrove, anche in Francia, Belgio e Germania, di molti immigrati stranieri. Il numero di figli per famiglia e l’indice di natalità ci dicono poi che anche a Caerano, come in tutta Italia, le nascite sono in calo, con conseguenze probabili e ravvicinate anche sul numero di classi nella scuola primaria. L’invecchiamento della popolazione caeranese ci viene confermato anche dall’indice di vecchiaia e dalla prevalenza delle fasce quinquennali di età, quelle che vanno dai 40 ai 59 anni. Tutto questo comporta un’evidente trasformazione del contesto economico e sociale, confermato dall’indice di dipendenza strutturale e da quelli di struttura e di ricambio della popolazione attiva
Caerano sta diventando un paese sempre più vecchio, con minori opportunità di lavoro e con spese sociali sempre maggiori. Neppure l’arrivo di immigrati stranieri, normalmente più prolifici, riesce ormai a compensare questo trend negativo, che si ripercuote inevitabilmente sul mondo del lavoro e sul cosiddetto welfare: sempre meno giovani e lavoratori attivi vuol dire, infatti, sempre meno risorse per sostenere le spese sociali, ma anche meno imprese, meno negozi, quindi meno benessere e ricchezza, individuale e complessiva. Occorre intervenire con un grande progetto per Caerano, che non può prescindere dalla riconversione dell’area sanRemo, una scommessa da vincere, che dovrebbe unire maggioranza ed opposizione e che dovrebbe coinvolgere anche la Regione, soprattutto adesso che chi amministra il paese è in piena sintonia con chi governa il Veneto.