Leggo che l’amministrazione comunale di Caerano rinuncia quest’anno all’albero di Natale in piazza, per finanziare con il conseguente risparmio la ricostruzione nel Bellunese. Siamo passati dai fasti del suggestivo albero di Natale sul cedro secolare davanti alla chiesa a 4 pinetti insignificanti. Ora non credo che a un comune come Caerano manchi qualche centinaio di euro per il Bellunese, senza rinunciare all’albero di Natale. Perfino il comune di Roma, indebitato fino al collo, non rinuncia all’albero di Natale. Magari bastava anche che sindaco ed assessori rinunciassero per un mese a parte della loro indennità e l’albero di Natale era salvo!
Sempre a proposito del Bellunese, alla importante ed ammirevole cena solidale di sabato 1 dicembre, da Angelo Poloniato, organizzata meritevolmente dalla Pro Loco, c’è stata la notata e meno ammirevole assenza di qualsiasi rappresentante dell’amministrazione comunale caeranese. Motivazione ufficiale il fatto che non c’erano le condizioni di sicurezza e che il Comune non aveva dato, conseguentemente, il patrocinio.
In compenso c’è stata la comparsata della Lega con la presenza del presidente della provincia e del vecchio sindaco di Treviso Gobbo, che con la comunità di Caerano e con l’evento centravano poco o niente. Invitati o meno, loro c’erano, presumo e mi auguro in forma privata e non istituzionale, fregandosene comunque delle condizioni di sicurezza del capannone.
Credo che tra le due strade possibili, per quanto riguarda la nostra amministrazione comunale, quella di vietare la manifestazione, visto che, se non sbaglio, i sindaci hanno precisi poteri e responsabilità in termini di pubblica sicurezza dei cittadini, e quella di andarci in veste privata, con qualche rappresentante, per testimoniare almeno una qualche vicinanza e solidarietà all’iniziativa, pur senza patrocinio, si sia scelto una via un po’ pilatesca. Ti lascio fare, ma io non so niente.
Io non so, invece, se sia stata la scelta migliore!