Come nel lontanissimo 1527 i Lanzichenecchi partirono all’assalto di Roma, oggi il nostro prode Salvinichenecco, altrettanto “barbaro” e sbruffone nei contenuti e nei modi, parte da Milano all’assalto del Vaticano e di Papa Bergoglio, considerato dalla più retriva pancia cattolica, bigotta e tradizionalista, un papa anomalo, perchè non si limita a difendere la famiglia e la vita, fin dal concepimento, ma si permette di difendere anche i migranti, forse perchè lo è stato anche lui o forse perchè ricorda ai tanti smemorati del Vangelo, anche se assidui frequentatori di chiese e parrocchie, che Cristo stava sempre e comunque dalla parte degli ultimi.
Una volta, ai tempi del predominio DC in Italia, erano Vaticano e Chiesa ad influenzare e dirigere il partito cattolico, pancia e dirigenti, oggi il Salvinichenecco e la sua pancia sfegatata pretendono di essere loro ad influenzare e dirigere Vaticano e Chiesa, innalzando in modo blasfemo il Rosario e la Croce e affidandosi alla Madonna, sporcando e strumentalizzando la religione a fini di parte politica, cosa che nemmeno i democristiani più oscurantisti avevano mai osato fare, tranne forse che nel 1948 con i Comitati Civici organizzati da Luigi Gedda su incarico di Papa Pio XII, per impedire la vittoria del Fronte Democratico Popolare garibaldino in Italia, guidato dal PCI.
Il Papa, a cui si è sempre riconosciuta l’infallibilità, su temi dogmatici, e comunque autorità ed autorevolezza, soprattutto dal popolino, perfino quando erano soliti guidare eserciti o avere amanti e figli, oggi viene messo in discussione dal fanatismo leghista, alimentato opportunisticamente dal suo “capitano”, per guadagnare una manciata di voti, razzolando in ogni cortile estremista che sia, religioso, politico o sociale.
Il grande “capitano” va a razzolare, infatti, anche negli ambienti dell’estrema destra fascista, tra gli emarginati delle periferie urbane, tra gli ultras politicizzati degli stadi e tra Forza Nuova e Casa Pound, puntando sul fatto che in Italia i conti con il nostro passato fascista non si sono mai fatti fino in fondo. Anche ai tempi della DC, se andavi a raschiare la pancia profonda dei suoi elettori, avresti scoperto che tra fascisti e comunisti moltissimi avrebbero preferito allearsi con i primi, anche se i comunisti, pur con tutte le contraddizioni e la “macchia” delle vendette post 25 aprile 1945, erano stati i principali (non i soli) protagonisti della Resistenza.
Ma la DC aveva dirigenti in massima parte responsabili che sapevano frenare questi impulsi “intestinali” e non alimentarli come fa oggi il Salvinichenecco.
La prova è che oggi moltissimi ex democristiani che conosco, tolto il filtro saggio, intelligente e moderato dei vecchi dirigenti di una volta, da Fanfani a Moro, da Cossiga a Zaccagnini ecc., politici che adesso perfino rimpiangiamo anche noi di sinistra, votano tranquillamente per il Salvinichenecco.
Enzo Bianchi, priore della Comunità Monastica di Bose, che molti cattolici salviniani conoscono meno di Fabrizio Corona o di Belen Rodriguez, scrive: “Sono profondamente turbato: come è possibile che un politico oggi, in un comizio elettorale, baci il rosario, invochi i santi patroni d’Europa e affidi l’Italia al Cuore immacolato di Maria per la vittoria del suo partito?
Cattolici, se amate il cristianesimo non tacete, protestate!”
Padre Zanotelli, pastore degli ultimi, aggiunge: “Trovo assurdo che un cristiano voti la Lega. Per questo, ritengo che la Chiesa abbia sicuramente un ruolo importante e che, a volte, sia ancora troppo timida. C’è un Papa straordinario che sull’accoglienza ha preso posizione e così esistono decine di vescovi coraggiosi che stanno rilanciando nella società i valori di coesione e solidarietà nei confronti del prossimo. Riflettiamo sulle tante parrocchie in giro per l’Italia che aiutano concretamente i poveri e i migranti. Però non è sufficiente. Molti altri ecclesiastici preferiscono il silenzio o sono addirittura complici. La Lega non esiste da oggi – sono quasi trent’anni che è nelle istituzioni e che propina odio e rancore – eppure nessun episcopato in Piemonte, Veneto o Lombardia ha mai scritto un documento denunciandone il pericolo. Ciò la dice lunga sul comportamento di una parte della Chiesa”.
Ecco, credo che molti cristiani dovrebbero riflettere su queste parole, ma so che non sarà così, perchè la loro coscienza si deterge facilmente ogni domenica, andando in chiesa, e con la confessione periodica e rituale, durante la quale neppure si sognano di mettere tra i peccati la discordanza e il rifiuto degli appelli del Papa all’accoglienza ed alla misericordia.