Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

Non ci resta che ridere, per non piangere!
Si avvicina il 4 dicembre 2016. Finalmente!
Previsioni e scenario surreale post-referendario, a consolazione di quelli che, come me, voteranno SI’.
Ha vinto il NO. Bene!
Evitato l’esproprio del voto agli italiani, il rischio dittatura di Renzi, il freno ai poteri delle regioni, l’eliminazione delle province e del CNEL, la riduzione del numero e dei costi della politica, la sottomissione all’Europa, la strapotenza dell’esthablissement, delle lobbies, delle banche, di Marchionne (che intanto ha salvato e risanato la FIAT facendo rientrare in fabbrica migliaia di operai), il furto alle vedove della pensione di reversibilità, la costruzione di una centrale atomica vicino a casa di ognuno di noi (queste ultime due sono tra le più belle che ho sentito) ecc.;
Ricuciti i rapporti col “liberale” Putin, sancita la stima e l’amicizia per il tycoon Trump (noto nemico dell’esthablissement e delle lobbies);
Accordatosi il fronte del NO sul blocco immediato di profughi ed immigrati, con la costruzione di muri lungo le coste italiane, sulle misure per tagliare drasticamente le tasse e per dare piena occupazione a tutti, a partire dai giovani;
Raggiunto l’accordo sull’abbassamento delle pensioni a 55 anni;
Concordato di far eleggere senatori a vita D’Alema, Travaglio e Crozza (visto che vanno di moda i comici!);
Abbozzata la nuova riforma della scuola (su progetto dei Partigiani della scuola!) ecc. avremo un nuovo governo e… la vecchia costituzione.
L’ANPI sarà contenta, peccato che non ci fosse in campo anche l’ANGI (Associazione Nazionale Garibaldini Italiani). Magari avrebbero proposto di tornare allo Statuto Albertino.
Ma che governo fare?
Semplice, un governo di scopo, che dovrà cambiare la legge elettorale e portare il paese a nuove elezioni.
Ma chi guiderà il nuovo governo?
Semplice, basta chiamare Tiramolla, il famoso personaggio dei fumetti, che sicuramente, tra Mattarellum, Porcellum, Regionellum, Provincellum, Comunellum e Italicum, troverà in fretta la soluzione. Tiramolla, in effetti, ci riesce ed il paese ha una nuova legge elettorale: il Tiramollum, un chewing gum che accontenta tutti: un po’ proporzionale, senza tanti sbarramenti, un po’ maggioritario, ma in modo che nessuno vinca, così si può continuare il bel gioco dei veti incrociati, del trasformismo, dei governi deboli ecc., che lascia tutti protagonisti della drammatica decadenza di questo paese.
Contenti Grillo, Salvini, Meloni e Berlusconi (ridotto al 12% non gli interessa più il maggioritario), contenti i tanti piccoli partitini, i sinistri del NO a prescindere e la sinistra PD (altrimenti cosa farebbero i vari Fassina, Civati, Scotto… e loro stessi, una volta usciti dal PD?), contenti soprattutto per le preferenze, che una volta piacevano poco alla sinistra, ma che ora sono tornate di moda.
Finalmente si vota! Ai seggi, dopo il rischio di essere espropriati del loro diritto di voto da Renzi, si recano addirittura il 90% degli italiani.
Risultati: 5 stelle al 35%,  Lega Nord 14%, Forza Italia 12%, Fratelli d’Italia 4%, PD al 31%, Altre di centro 4%.
E adesso chi guiderà il nuovo governo?
Potrebbe e dovrebbe farlo Grillo, ma lui vuole farlo da solo o niente. Che peccato? Con l’Italicum e il doppio turno avrebbe potuto farlo.
Potrebbe farlo Bersani. Ma lui vorrebbe farlo con la sinistra-sinistra, con D’Alema, Civati, Fassina, Rizzo, Scotto ecc. Potrebbe rimettere in campo Vendola e Bertinotti, magari Turigliatto. Ma non ha i numeri. Li ha già dati prima del referendum!
Potrebbe farlo con Grillo. No, gli ha già riso in faccia una volta!
Allora facciamo tentare a Salvini, amico di Trump e di Putin. Cosa si vuole di più? Ma anche qui, fatti un po’ di conti, i numeri non ci sono, anche se a Berlusconi aggiungessimo la Meloni, Storace, Casa Pound ed il KU KLUX KLAN.
E’ un bel problema davvero. Mattarella non sa più cosa fare.
Allora chiede lumi al re di Spagna, che gli suggerisce un governo Parisi, con l’astensione del PD, poi sente il collega tedesco, che gli suggerisce un governo Toti (che potrebbe sempre lanciare la stampella come ultima soluzione!) insieme al PD (la grande coalizione), infine sente la regina d’Inghilterra, che gli propone la Italexit.
Alla fine, stremato, non potendo candidare neppure Travaglio, a capo di un governo di giornalisti anti-renziani, e neppure Zagrebelsky, a capo di un governo di costituzionalisti anti-renziani, rinuncia a tentare nuove soluzioni e si torna alle urne.
Questa volta gli italiani, schifati da tutti, anche dai 5 stelle, che hanno dimostrato di meritarne solo 2, come un qualsiasi alberghetto di periferia, disertano le urne e, a sorpresa, vince di nuovo Renzi con una maggioranza bulgara.
La dittatura renziana, tanto temuta dai sostenitori del NO, è ora alle porte.
Il toscano, ispirato da Erdogan, comincia con la più grande epurazione che si sia mai vista in Italia: tutti i dissenzienti, costituzionalisti, giornalisti, professori, giudici, impiegati statali ecc. vengono confinati nelle isole, tanto che le stesse non sono sufficienti ad accoglierli, così alcuni li esporta in Grecia, da Tsipras, ed altri in Francia, dalla Le Pen. Poi fonda il Partito della Nazione con Verdini, Rossini, Bianchini, Giallini, Nerini, Celestini ed Altoatesini e a Bersani e Speranza che gli chiedono:”Podemos anche noi” risponde: “No, consolatevi con un Gotor… de vin”.