Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

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Passaggio a sinistra
Oggi sono nati a Roma i “liberi e uguali”, sponsorizzati abilmente dalla Camusso, che si è smarcata dagli altri sindacati e che ha indetto per ieri, non uno sciopero, come dovrebbe fare un normale sindacato, ma una manifestazione di supporto alla “nuova” sinistra, guarda caso di sabato.
Ho qualche dubbio sulla parola “uguali”, in quanto non vedo in cosa siano uguali D’Alema e Vendola, Bersani e Scotto, Grasso e Frattoianni, se non nell’odio viscerale nei confronti di Renzi e del PD, non più guidato dai compagni della vecchia Ditta.
Speriamo sulla parola “liberi”, non capisco da cosa, ma siccome tutti si dichiarano per la libertà, va sicuramente bene.
Chissà perché mi è tornato in mente Don Sturzo che, nel 1919, aveva lanciato il suo proclama di costruzione del Partito Popolare. Eccolo: « A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà ».
Dopo qualche anno è arrivato in Italia il Fascismo. Speriamo bene!
Grasso candidato premier è l’uomo che porterà i “liberi e uguali”, secondo loro, oltre il 10% dei consensi. Aveva un debito con Bersani il quale, per sedurre i 5 stelle, lo aveva collocato a presiedere il Senato, ed ora l’ha saldato. Alla fine è sempre una questione di poltrone!
Ammettiamo pure che prendano il 10% dei voti. Bene!
Ma i nuovi “liberi e uguali”, il cui scopo principale è quello di recuperare gli elettori di sinistra che non sono andati più a votare, delusi da Renzi, dovrebbero spiegarmi i motivi per cui sia valida, delle due ipotesi seguenti, la loro, ossia la seconda:
1)   Ci presentiamo da soli, altro da Renzi e dal PD, ma in coalizione, con un programma concordato che riveda la politica renziana di questi anni. Poi abbiamo qualche possibilità di realizzarla, in quanto il nostro 10% sommato ai voti del PD e degli altri alleati potrebbe farci superare il centrodestra.
2)   Rifiutiamo ogni confronto preelettorale ed alleanza e ci presentiamo da soli. Prendiamo il 10% e poi trattiamo col PD per un nuovo capo del governo ed un nuovo programma.
Bella ipotesi la seconda, se non fosse che intanto, secondo tutti i pronostici, avrebbe vinto il centrodestra, con un addio definitivo allo Jus Soli, alla legge sul Testamento Biologico, alla progressività del sistema fiscale, alla riforma del Jobs Act e della Buona Scuola, con un “salutare” ritorno ai bei tempi della Gelmini.
Ma i “liberi e uguali” sostengono che prenderebbero il 10% solo andando da soli.
Ho i miei dubbi che sarebbero tanto penalizzati dal voto, nel caso della prima ipotesi, e continuo a credere che, se non ci fossero in gioco altre questioni (rancore contro Renzi, rientro dalla ibernazione o rottamazione renziana, voglia di protagonismo, posti sicuri in parlamento ecc.), la strada della coalizione preelettorale sarebbe stata comunque la migliore e l’unica con qualche prospettiva futura per il centrosinistra, come hanno capito personaggi “nobili” senza più ambizioni di “carega”, come Veltroni e Prodi, o personaggi “costruttivi” come Pisapia e Bonino.
Ma forse i “liberi e uguali” pensano di poter fare da supporto ai cinque stelle, passando dallo storico e perfino penoso streaming di Bersani, per coinvolgerli,ad un ancora peggiore sostegno “servile” nei confronti di un gruppo di spocchiosi giovanotti, eterodiretti da un’azienda privata e che scambiano quattro consensi in rete con la democrazia. E’ vero che raccolgono tanti voti, e i voti vanno rispettati, ma la democrazia, se si sostiene con voti di rabbia, di mera contestazione, di antipolitica… oppure, come in altri casi, con voti clientelari o mafiosi, non è mai una buona democrazia e prima o dopo implode.
Per questo mi sento ancora una volta in sintonia con Scalfari: se costretto, col coltello alla gola, meglio un Berlusconi, depurato da Salvini, Meloni e Casa Pound, che Grillo.
Meglio un comico per caso, che un comico professionista!
Ma probabilmente tutti questi discorsi sono inutili e più prosaicamente e meschinamente i “liberi e uguali” hanno calcolato che tanto non vince nessuno e così si tornerà a votare. Tanto vale contarsi, come è stata spesso cattiva abitudine dei tanti partiti e partitini della sinistra-sinistra in Italia. Per gli ideali e i programmi, per cambiare il paese, c’è sempre tempo!
Hasta la vista siempre!