Opinioni Caeranesi

Mauro Marconato

Opinioni Caeranesi

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Ciò che dobbiamo imparare a fare lo impariamo facendo

Scuola 2020
Perfino sulla scuola si abbatte la clava dell’ignoranza e della strumentalizzazione politica.
Premesso che Salvini e Meloni mi sembrano i meno adatti a parlare di scuola e di educazione, il primo per le sue frequentazioni di ultras violenti, per le sue discutibili performance al Papeete e per la sua ossessione contro i più disgraziati del mondo, la seconda per i suoi modi da urlatrice “venosa”, mi pare che sulla scuola e sul suo funzionamento abbiano delle grandi responsabilità, pari se non superiori a quelle di tanti altri uomini politici di ogni schieramento che, salvo rare eccezioni, l’hanno sempre trascurata in passato.
Oggi molti politici destrorsi, ma anche tanta stampa “neutrale”, si lamentano per la mancanza di insegnanti.
Io sono vissuto nella scuola fin dal 1972 e mi ricordo che allora insegnavano molti studenti universitari, senza alcun titolo, me compreso, o c’erano addirittura avvocati che insegnavano lettere.
Poi non c’è stato anno, fino all’anno scorso, che non ci fossero cattedre scoperte all’inizio, anche per diverse settimane, un sacco di precari, pochissimi insegnanti di sostegno ecc.
A proposito di questi ultimi, quando era stato assegnato il compito alle Università, qualche anno fa, di gestire dei corsi di specializzazione per insegnanti di sostegno, gli Atenei si sono rifiutati di farli, hanno creato un sacco di difficoltà ed ancora oggi gli insegnanti esperti di sostegno sono pochissimi. Questa è l’Italia!
La mancanza di insegnanti, all’inizio di ogni anno, e di insegnanti di ruolo dipende poi da tanti altri fattori: poco personale e ferie estive degli amministrativi degli Uffici Scolastici Provinciali, ricorsi a prescindere, sempre e comunque, di sindacati e sindacatini vari contro graduatorie e concorsi, insegnanti che rifiutano il posto o si danno malati perché costretti a trasferirsi di regione o a restare fuori sede per 5 anni, eccessi nell’utilizzo della legge 104, in certe regioni, distacchi sindacali ecc.
E’ il bello della burocrazia di un paese in cui tutti accampano diritti, pretendono, fanno le pulci a tutto, ma peccano sul fronte dell’impegno e dei doveri. Anche questo è l’Italia!
Oggi con la pandemia e la necessità di avere più insegnanti il fenomeno della loro carenza iniziale si sta ripetendo, ovviamente. Ma gli altri anni della scuola a certi politici importava poco o niente, oggi la cagnara è grande perché si sfruttano tutte le difficoltà del momento pandemico per cercare di far cadere il governo, soprattutto adesso che ci sono da gestire i moltissimi miliardi che la tanto vituperata Europa (da Salvini e Meloni) sta elargendo all’Italia.
Ma questi due signori della destra populista dovrebbero solo stare zitti.
Infatti sono o non sono stati complici della riforma Gelmini, di qualche anno fa, che ha cercato di ritornare alla maestra unica?
Senza quella “controriforma” oggi ci sarebbero molti più insegnanti a disposizione, che potrebbero tappare i soliti buchi temporanei e gestire meglio la situazione eccezionale del Covid-19.
Tra l’altro quella riforma ha costretto tanti insegnanti di scuola primaria, che prima potevano specializzarsi in musica, educazione fisica, educazione artistica ecc. a tornare ad essere esperti di tutto, quasi impossibile, con la conseguenza che oggi molte scuole ricorrono a specialisti esterni, ad esempio di musica e psicomitricità, pagati ovviamente dai genitori.
La stessa cosa è successa nella scuola media, dove sono stati boicottati il tempo pieno ed il tempo prolungato, eliminando molte ore a disposizione, degli insegnanti, che ora avrebbero fatto comodo, in un inizio travagliato di anno scolastico, per evitare orari ridotti e ritardo nell’avviamento di rientri e tempi pieni. Limiti cronici, che si verificano comunque ogni anno, da diversi decenni.
Seconda questione, veramente misera, agitata da questi acidi “professoroni di critica distruttiva”: quella dei banchi con le rotelle. Premesso che le scuole, su invito del Ministero, hanno chiesto circa 2 milioni e mezzo di banchi nuovi e singoli (in molte scuole i banchi erano comunque malandati e vecchi) e che, tra questi, ne sono stati richiesti solo 400.000 con le rotelle, non vedo lo scandalo e le beffe di qualche giornalista “buffone” che, in diretta TV, scimmiotta un bambino che scorrazza in un’aula con il suo banco mobile. I banchi con le rotelle sono facilmente manovrabili anche dai ragazzi più piccoli che possono disporli in tanti modi per lavorare in gruppi didattici, senza bisogno delle maestre o dei bidelli. Si può obiettare sulla loro grandezza o sul fatto che le rotelle dovrebbero essere bloccabili, ma non vedo motivo per una cagnara solo “politica” sollevata tanto per dare contro al governo. Da notare poi che le suppellettili come gli interventi edilizi nelle scuola dovrebbero essere a carico di Province e Comuni ed invece è intervenuto lo Stato, e questo Governo.
Invece di riconoscere questo sforzo economico immane, ci si concentra su qualche ritardo, del resto inevitabile visto le regole italiane su bandi, gare ecc.. Squallido!
Anche il Presidente della Liguria Toti ha subito diffuso la foto di una classe con i bambini in ginocchio che lavorano su delle sedie. Scandalo, subito strumentalizzato politicamente. E’ chiaro che in tutte le scuole non saranno arrivati in tempo i banchi nuovi, ma io mi chiedo: “ E i vecchi banchi li hanno buttati via, in quella scuola? Non potevano utilizzarli nel frattempo?
Terza questione: la misurazione della febbre. Questa volta è il Presidente del Piemonte, ovviamente di destra, che rompe pretendendo che a misurare la febbre siano le scuole. Bene, così oltre a faticare con gli arrivi e le entrate scaglionate, su accessi diversi, il personale scolastico, già scarso, avrebbe dovutole fare anche questo, ritardando ulteriormente l’inizio delle lezioni e rischiando di scoprire qualche sospetto che intanto aveva viaggiato tranquillamente in scuolabus o autobus pubblico. L’importante non è il buon senso, ma creare altri problemi rispetto ai molti che già ci sono.
Quarta questione: le mascherine da tenere in classe. In prima fila ovviamente Salvini che, con pochi altri pasdaran di una libertà cretina, si è mostrato spesso senza mascherina in luoghi affollati e senza le distanze cautelative, alimentando così quei fanatici negazionisti che hanno dato un turpe spettacolo pochi giorni fa in piazza a Roma.
Poveri bambini e povere maestre, violentati dalle mascherine!
Io ho visto ieri immagini di bambini bravissimi, composti, disciplinati, che hanno capito meglio di tanti adulti i limiti alla loro libertà, e so per certo che maestre o professori, liberi dalle ossessioni politiche e non sanitarie di Salvini, troveranno il modo di alleggerire questi vincoli o limiti, con fantasia, organizzando lezioni all’aperto, momenti di pausa, occasioni in cui si potrà derogare dal portare continuamente la mascherina per ore e ore ecc.
La scuola italiana, infatti, è molto migliore di come ce la dipingono e di come se la meritano tanti politici, soprattutto di destra, che da decenni non hanno fatto niente per migliorarla, anzi l’hanno sempre umiliata ed hanno sempre tagliato fondi ed investimenti, non solo economici, ad essa destinati.