Dopo quasi due anni dai risultati di uno studio sullo stato sismico degli edifici pubblici caeranesi, mai reso noto o discusso, malgrado le numerose richieste delle opposizioni in consiglio comunale, ritengo utile e doveroso pubblicare i dati di cui sono in possesso, non certo per creare inutili allarmismi, ma per favorire un confronto costruttivo su un tema così importante che aiuti a compiere, compatibilmente con le risorse disponibili, scelte meditate, consapevoli e condivise. Oppure anche come stimolo a perseguire risorse extracomunali per gli interventi più urgenti.
Quanto agli allarmismi, (la precarietà degli edifici pubblici in Italia è purtroppo generalizzata, ma i crolli non sono scontati, in caso di terremoto. Dipende dalla magnitudo del sisma, dalla profondità del baricentro e dalla natura del suolo), se fossi un genitore che ha i figli a scuola, preferirei sapere di eventuali rischi piuttosto che trovarmi un domani nel dramma, senza essere stato mai avvertito. Credo che mi incazzerei molto e che denuncerei chi avesse omesso di informarmi.
Tutti i comuni erano obbligati a sottoporre a verifica sismica entro il 2013 tutti gli edifici pubblici strategici e rilevanti. Caerano l’ha fatto affidando l’indagine allo studio dell’ing. Bonora Dario il quale ha preso in esame 8 edifici, classificandoli secondo un coefficiente o indicatore di rischio sismico (>1 = fabbricato in sicurezza – <1 fabbricato non in sicurezza), indicando per ciascuno i punti critici e le linee di indirizzo su cui progettare un intervento di miglioramento/adeguamento. Caerano si trova in zona sismica a rischio medio-alto.
Gli edifici presi in esame sono stati i seguenti (tra parentesi anno di costruzione e indicatore di rischio): magazzino comunale (1989 – 0.25), auditorium di Villa Benzi (ristrutturato nel 1992 – >1 l’auditorium vero e proprio e 0.20 la parte dell’ingresso), municipio 1978 – 0.22), asilo nido (1977 – 0.14), scuola media (1981 – 0.22), palestra impianti sportivi (1981 – 0.39), palestra scuola media (1984 – 0.21, centro polifunzionale (2003 – >1).
Come risulta da questa indagine solo un edificio e mezzo su 8 sono al sicuro, gli altri hanno percentuali di rischio più o meno elevate. Il meno sicuro è l’asilo nido.
Premesso:
- che in Italia, come ho già detto, la grandissima maggioranza degli edifici pubblici non è a norma da un punto di vista sismico
- che i comuni non sono obbligati ad intervenire se non hanno risorse ordinarie (Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n° 3272 del 20.03.2003)
- che in una scala nazionale di 11 livelli di accelerazione sismica, che vanno dal primo (0.025 a 0.05) fino all’undicesimo (0.275 a 0.30), Caerano si trova all’ottavo (0.20 a 0.225)
- che non è detto, come ho già osservato precedentemente, che in caso di terremoto questi edifici crollino
ritengo che una discussione aperta nel merito sia dovuta, almeno nei suoi luoghi rappresentativi, alla comunità caeranese. Tanto più che lo studio Bonora ha anche fatto un’analisi dei costi degli interventi necessari che, senza scendere nei particolari delle cifre, si possono riassumere nel modo seguente:
Sforzi economici elevati: municipio, scuola media, asilo nido, palestra impianti sportivi, auditorio (la parte dell’ingresso)
Sforzi economici limitati: palestra scuola media e magazzino comunale.
Per intervenire occorrono quindi parecchie risorse, sicuramente maggiori di quelle previste nel DUP (Documento unico di Programmazione 2017-2019, approvato in Consiglio comunale il 30 gennaio 2017) e destinate ad un primo intervento sulla scuola media. Come reperirle? Occorre innanzitutto puntare ad eventuali fondi statali per la sicurezza delle scuole, che qualsiasi governo dovrà stanziare nei prossimi anni, dopo il terremoto che ha martoriato le regioni dell’Italia centrale in questi mesi. Ma occorre anche pensare a reperire altri fondi, eventualmente dall’operazione San Remo, ammesso che vada in porto, o magari dalla vendita delle quote in Ascotrade, come ha fatto il comune di Cornuda, che ha incamerato 1.800.000 euro, proprio per rifare la scuola elementare.
E’ vero che il comune di Caerano incassa ogni anno da Ascotrade un dividendo, se le cose vanno bene, di alcune decine di migliaia di euro, ma in queste situazioni di rischio (anche se limitato ed imponderabile), mi sembra meglio puntare non alle briciole, ma a finanziamenti consistenti e necessari.
Credo che intervenire sugli edifici pubblici, in particolare su scuola media ed asilo nido debba diventare lo scopo prioritario di questa amministrazione.