L’art. 170 del TUEL, così come modificato dal D.Lgs. n. 126/2014, ha introdotto a partire dall’anno 2015
per gli enti locali non sperimentatori, l’obbligo di adozione del Documento Unico di Programmazione
(DUP), che ha carattere generale e costituisce la guida strategica ed operativa nonché presupposto
indispensabile per l’approvazione del bilancio di previsione. Si tratta di un documento di programmazione
che riveste un ruolo centrale nella gestione dell’ente locale, per il quale è prevista una specifica
tempistica di adozione.
Entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta presenta al Consiglio il DUP per le conseguenti deliberazioni,
tuttavia quest’anno la data del 31.07.2019 è stata posticipata a norma del Regolamento di contabilità in
vigore.
Entro il 15 novembre di ciascun anno, con lo schema di delibera del bilancio di previsione finanziario, la
Giunta presenta al Consiglio la nota di aggiornamento del DUP.
Per quanto riguarda la struttura ed il contenuto del DUP è lo stesso art. 170 TUEL che rinvia al principio
applicato della programmazione di cui all’allegato n. 4/1 del D.Lgs. n. 118/2011 e ne disciplina il
contenuto minimo.
Tuttavia la programmazione contenuta nel DUP non è cosa facile per innumerevoli motivazioni:
a. Incapacità dello stato centrale di organizzare un semplificato procedimento di assegnazione degli ex
trasferimenti erariali, ora confluiti nel Fondo di solidarietà, a cui si aggiunge un notevole ritardo nel
pagamento;
b. Normativa farraginosa e instabile per quanto riguarda la fiscalità locale;
c. Leggi di stabilità spesso restrittive;
d. Mancanza di chiarezza nel medio-lungo periodo nell’attribuzione delle risorse proprie all’Ente Locale, in
modo da rendere concreta ed effettiva l’autonomia finanziaria dei Comuni;
e. Difficoltà nell’assunzione del personale, soprattutto per la presenza di vincoli di bilancio che non
sempre differenziano i comuni grandi da quelli medi e piccoli;
f. Restrizioni contabili che rendono difficile la effettiva realizzazione delle opere pubbliche;
Comunque l’amministrazione comunale intende con determinazione rispettare il principio della
programmazione, più volte enfatizzato dalla riforma contabile introdotta dal D.Lgs. 118 del 2011, che si
concretizza in molteplici attività:
1. Programmazione triennale delle opere pubbliche;
2. Programmazione dei fabbisogni del personale;
3. Programmazione della politica Immobiliare sulle proprietà Comunali.Secondo la normativa vigente,
infatti, il Comune, con apposita delibera, individua con un elenco, i singoli immobili di proprietà, tra questi
devono essere evidenziati quelli non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali e quelli
suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione. Tale norma va letta con riferimento l’art. 58 del D.Lgs.
112/2008 che già prevedeva l’approvazione del Piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio
pubblico;
4. Piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa;
5. Programmazione degli acquisti di beni e servizi di importo superiore ad € 40.000,00;
6. Programma di prevenzione della corruzione e della trasparenza.
Il DUP dovrà anche essere rivisto in funzione della legge di stabilità che ogni anno viene approvata verso
fine dicembre e dalla quale deriva buona parte della politica tributaria del Comune.
IN ALLEGATO L’INTERO DOCUMENTO